Cinque Tibetani: come e perche' praticare i Cinque Riti Tibetani ogni mattina



I Cinque Tibetani o Cinque Riti Tibetani sono una serie di semplici esercizi noti anche come rituali dell'eterna giovinezza. Aiutano a mantenere il corpo agile e flessibile, con un effetto benefico anche sulla mente.


Aiutano ad attivare l'energia vitale e vengono praticati solitamente al mattino proprio per iniziare la giornata con una carica maggiore. Vi avevamo infatti segnalato i Cinque Riti Tibetani tra lepratiche quotidiane per un buon risveglio, magari da abbinare a Surya Namaskar, meglio noto come il Saluto al Sole. Si parla dei Cinque Riti Tibetani come del segreto della giovinezza permanente e del ringiovanimento.
I Lama praticano i Cinque Tibetani sui loro tradizionali tappeti da preghiera. Noi possiamo utilizzare il classico tappetino da Yoga antiscivolo. I Cinque Tibetani vengono considerati un elisir di lunga vita e di ringiovanimento. Gli adulti possono praticarli ad ogni età. salvo particolari impedimenti fisici.
La tradizione tibetana richiede di ripetere ogni rito per 21 volte ma si può cominciare con più calma, ad esempio con 3 o 4 ripetizioni per ogni rito, facendo molta attenzione ad assumere le posizioni richieste in modo corretto e a compiere movimenti fluidi.
La pratica dei Cinque Tibetani non può promettere, ragionevolmente, effetti miracolosi di ringiovanimento, ma può aiutarvi ad incrementare il tempo dedicato all'attività fisica nella vita quotidiana con esercizi ed effetti benefici per il corpo e per la mente.

1) Primo Rito Tibetano

Nel primo rito Tibetano ci si deve porre in piedi con le gambe leggermente divaricate in base all'ampiezza del bacino. Si sollevano le braccia all'altezza delle spalle portandole parallele al pavimento, con i palmi delle mani rivolti verso il basso. A questo punto bisogna ruotare in senso orario mantenendo le braccia sollevate e parallele al pavimento. Non ci si deve spostare dal punto di partenza. Immaginate i vostri piedi come se fossero un perno. Non si deve eseguire un numero eccessivo di rotazione per evitare capogiri. E' bene iniziare da poche rotazioni. Si possono raggiungere i 21 giri complessivi. Secondo la tradizione, ruotare in senso orario aiuta il fluire dell'energia attraverso i chakra.

2) Secondo Rito Tibetano


Per praticare il secondo rito tibetano ci si distende sulla schiena con le braccia lungo i fianchi. I palmi delle mani sono appoggiati al pavimento con le dita unite. Dapprima si deve sollevare il capo da terra portando il mento verso il petto. Poi si sollevano le gambe in verticale portandole ad angolo retto rispetto al pavimento e al resto del corpo che si trova sdraiato. I piedi sono a martello con le dita parallele al pavimento. Le ginocchia non dovrebbero piegarsi e le gambe dovrebbero risultare tese. Viene indicato lo svolgimento di 21 ripetizioni, ma all'inizio meglio non esagerare e limitarsi a poche ripetizioni.


3) Terzo Rito Tibetano


Nel Terzo Rito Tibetano si assume la posizione che nello Yoga viene chiamata Ustrasana o posizione del cammello. Per assumere questa posizione dovrete mettervi in ginocchio sul tappetino con le dita dei piedi puntate a terra e le braccia distese lungo i fianchi. Appoggiate le mani sui fianchi e piegate la testa prima leggermente in avanti. Poi la dovrete piegare all'indietro inarcando dolcemente la schiena e mantenendo le mani appoggiate sui fianchi. Ustrasana potenzia i muscoli della schiena, migliora la flessibilità della colonna vertebrale e la postura, oltre a garantire un massaggio benefico per gli organi addominali.

4) Quarto Rito Tibetano


Il Quarto Rito Tibetano richiede di posizionarsi inizialmente seduti con le gambe distese e leggermente divaricate e con la schiena il più possibile eretta. Le mani devono essere appoggiate al pavimento o al tappetino con i palmi verso il basso e le dita rivolte verso i piedi. A questo punto si inclina il capo prima leggermente in avanti verso il mento e poi leggermente all'indietro. Infine si mantengono le braccia tese e si solleva il corpo fino a creare un angolo retto tra le gambe e le cosce. Si deve formare una sorta di ponte. Questa posizione aiuta a rafforzare gambe e braccia.

5) Quinto Rito Tibetano


Nel Quinto Rito Tibetano si parte da una posizione di quadrupedia. Quindi si puntano le dita dei piedi sul tappetino, si abbassa il bacino e ci si sostiene con le braccia erette mentre le gambe sono distese. Si porta il mento verso l'alto. A questo punto si solleva il bacino, i talloni vanno ad appoggiarsi al pavimento e tra la schiena e le gambe si forma una V rovesciata. Si tratta della posizione che nello Yoga viene chiamata Adho Mukha Svanasana, nota anche come posizione del cane a testa in giù. Questa asana rafforza braccia e gambe, allevia lo stress e dona una sferzata di energia a tutto il corpo.
Scritto Da Marta Albè