Benedire, accogliere, ringraziare di Virna Trivellato


Benedico le mie sorelle e i miei fratelli, sempre più dentro il loro cuore.
Benedico i veli che sono stati e che non sono più, benedico il cammino fatto e ciò che stiamo ri-trovando di noi stessi.
Benedico il coraggio della verità.
Benedico l'Unione che si sta diffondendo a macchia d'olio e come canto di tamburi accende i cuori e le anime...
Benedico tutti coloro che stanno imboccando il proprio sentiero con coraggio....
Ringrazio tutti coloro che stanno incrociando il mio percorso...
Benedico i mille doni che stanno manifestandosi.
Benedico, Onoro e Ringrazio l'AMORE che siamo, quello che mi hai mostrato, ciò che mi hai permesso di fare....
Sia benedetta la nostra connessione...
Sia benedetta la sfida che ci siamo regalati...
Sia benedetto ogni istante di questa esistenza che mi ha portato a ri-conoscerti e a riconoscermi attraverso i tuoi occhi...
Accolgo ciò che sono con infinito amore.
Accolgo ciò che sei con infinito amore.
Accolgo ciò che siamo con infinito amore...
Grazie!
Virna Trivellato


IL GENIO, LA LAMPADA, UNA BENEDIZIONE E I DESIDERI IRREALIZZATI di Gabriele Policardo



Quante volte sogniamo la vita che vogliamo. Ma poi… vogliamo la vita che abbiamo sognato? Spesso no. L’altro giorno ero al mare, da solo, di fronte all’immensità del mondo, della natura, del cosmo. C’era un cielo grigio e infinito di fronte a me e io ero piccolo di fronte a esso. Ho iniziato a camminare lungo la riva. L’infinito era casa mia. Sulla spiaggia, un divano blu a due posti, come un metafisico invito a essere uno in quel tutto. 
Grandi nuvole gassose, bianche, grigie, nere, si mescolavano come alchimie divine, prima del tramonto. La sabbia sotto ai miei piedi era gelida. E l’acqua del mare, inspiegabilmente tiepida. Io la guardavo accarezzarmi i piedi e formulavo la preghiera di ripulirmi da tutto ciò che avevo accumulato in tanti giorni di lavoro. Poi ho guardato dentro di me al passato e improvvisamente sono riaffiorati alla mia memoria tutti i desideri che il mio genio della lampada, nonostante le mie disperate richieste, non aveva realizzato. Dunque, l’ho ringraziato. Perché nel non ascoltarmi, mi ha condotto esattamente alla vita che desideravo. 

I bambini hanno bisogno di lentezza e di noia


Sempre più numerosi i ragazzi e bambini, dalla vita apparentemente normale, che si presentano al Pronto Soccorso con un disagio psichico che nasconde un grande dolore: iperstimolati, addestrati a primeggiare, incapaci di trovare la forza di reagire ad una delusione.


E’ quanto è emerso nel dialogo ad Educa tra la dottoressa Costanza Giannelli, direttrice dell’Unità ospedaliera di Neuropsichiatria infantile dell’Ospedale S. Chiara di Trento, il maestro Franco Ulcigrai, Cofondatore della scuola Steineriana il Cerchio di Rovereto e Maurizio Camin, direttore della cooperativa sociale L’Ancora.
“Pigiama party alla scuola materna, tre lingue in prima elementare, corsi di arti circensi, musica, gare di sci, la media del nove. Ai bambini viene chiesto di essere sempre più intelligenti, dotati, abili e capaci. Troppo desiderare, troppo avere, troppo sapere, troppe soglie buie varcate in anticipo, con corpo fragile, senza corazza e senza la spada giusta”.

Onda special per Roberto Senesi (Ogni cuore un percorso)

Ciao Roberto, 
ti conosco da poco, ma mi sei entrato subito dentro al cuore, volevo dirti, ma lo sai già, che tantissime persone parlano di te e ne parlano benissimo credimi ;) (si lo so che lo sai)....certo non ti nego che anche io sono smarrita come tanti in questi giorni....ma continui (e non so come fai) a dare forza a tutti. Hai ricondotto il tutto all'Uno...per me come per tutte le ondine non lasci un vuoto e lo sai, le tue parole riempiono i vuoti e questo è , oggi, un miracolo. Che il mio abbraccio sincero ti arrivi in qualunque dimensione tua sia. Abbraccio anche la tua famiglia, la tua ragazza e chi ti ama.....
Sei nell'onda...sei il movimento...ti sentiamo <3







Siamo chi siamo


"La cosa che è veramente difficile, e anche davvero incredibile, è rinunciare ad essere perfetti ed iniziare il lavoro di diventare se stessi."
(Anna Quindlen)

La peculiarità di questo piano di esistenza è l'apparente distinzione tra osservatore e osservato e la capacità di sentire quest'ultimo aspetto all'interno di se è commisurata al proprio livello di coscienza. All'interno di questo contesto ognuno sperimenta diversi aspetti di un'unica, eterna ed immutabile realtà da diversi punti di vista e con possibilità più o meno ampie...se ne deduce che il tanto discusso "Ritorno all'Uno" di cui parlano diverse filosofie del passato e del presente riguardi proprio la possibilità di sentire e di integrare nella maniera più ampia possibile i diversi aspetti del virtuale frazionamento dell'assoluto all'interno di sé.

A questo scopo leggiamo libri, facciamo meditazioni, partecipiamo a vari corsi e seminari, cerchiamo scuole e maestri ma perdiamo di vista un fatto fondamentale, la realizzazione di tale stato non è qualcosa che si possa "raggiungere" in un dato punto nel tempo e nello spazio, poichè non riguarda la mente inferiore che si nutre di Cronos. La verità è uno stato dell'essere e per definizione l'essere vive nel non tempo, non può essere raggiunto ma solo sperimentato.




"E’ una cosa sconcertante. La verità bussa alla porta e tu dici: “Vai via, sto cercando la verità”, e così va via. Davvero sconcertante."
(Robert M. Pirsig)

 Il desiderio di crescere e di evolvere è un'aspirazione nobile e auspicabile, ma attenzione a non cadere nella trappola di voler sostituire degli aspetti della personalità che non ci piacciono con altri più conformi ad una certa idea preconfezionata di "illuminazione". Tutto può essere indubbiamente utile e propedeutico alla preparazione del terreno sul quale coltivare e far nascere il seme di una comprensione più ampia e profonda, ma che non si viva la vita in funzione di qualcosa che ancora non abbiamo realizzato e di cui probabilmente non abbiamo realmente idea. Io credo che l'attitudine più congrua e costruttiva sia quella di vivere il più possibile nel presente, entrando appieno in ogni esperienza cercando di conoscere se stessi e le reali intenzioni che ci muovono e soprattutto di accettare i diversi aspetti che compongono la nostra personalità senza tentare di sopprimerli o di sostituirli con altri che ci fanno sentire più appagati, poichè paradossalmente tale dinamica ci allontana dalla verità di noi stessi piuttosto che avvicinarci all'essenza.

 "La conoscenza di te stesso è il più grande servizio che puoi rendere il mondo."
(Ramana Maharshi)

 Tendiamo spesso a voler apparire migliori agli occhi degli altri e ai nostri stessi occhi e questo può andar bene finchè il nostro vero scopo è quello di essere accettati e riconosciuti all'esterno, ma in un discorso di crescita reale non può che rallentare il processo di conoscenza e di avvicinamento alla nostra parte più autentica. Vivere con consapevolezza ogni nostra esperienza conduce inevitabilmente ad allargare le nostre possibilità di comprensione, in un graduale accrescimento della sensibilità e della capacità di accogliere l'altrui che dilata il cuore e permette l'entrata in un mondo più vasto, fatto di innumerevoli sfumature. Probabilmente tutto quello che abbiamo cercato con tanto affanno si presenterà quando meno ce lo aspettiamo e forse, proprio nel momento in cui non ci pensavamo più.


"In tutto il mondo la gente arriva ai limiti dell’assurdo per evitare di confrontarsi con la propria anima."
(Carl Gustav Jung)



Roberto


Maggiori informazioni http://www.robertosenesi.it/news/la-ricerca-di-se-stessi/

Se non rispondo su WhatsApp, non posso o non voglio


La coazione emotiva a cui ci sottomette la tecnologia dell’immediatezza, ad esempio attraverso WhatsApp, sta annichilendo i principi della buona comunicazione. È normale vivere numerosi conflitti con persone che esigono una certa assiduità nella conversazione.

Non siamo obbligati a rispondere, ma veniamo moralmente posti sotto pressione per farlo. Questo finisce per esaurirci e per rendere i nostri contatti con gli altri una vera e propria odissea.

È per questo motivo che è bene valutare questi “diritti tecnologici” e far valere i nostri desideri. L’intestardirci nel soddisfare le aspettative altrui ci sfinisce, ci intossica e lede la nostra identità.
A chi non è mai successo di venire criticati per il modo in cui si risponde ai messaggi? Chi non è mai stato messo alle strette o non è stato vittima della fretta altrui? Chi non ha mai pensato che i social network stessero violando definitivamente la nostra intimità?

I BAMBINI AMATI DIVENTANO ADULTI CHE SANNO AMARE

“Siamo esseri emotivi che impariamo a pensare, non macchine pensanti che imparano a sentire”.Stanisla Bachrach


Le nostre prime esperienze con il mondo segnano il nostro sviluppo emotivo. Durante l’infanzia, si intreccia una rete che connetterà la nostra mente e il nostro corpo, fattore che determinerà in gran parte lo sviluppo della capacità di provare sentimenti ed amare.
In questo senso, la nostra crescita emotiva dipenderà dai nostri scambi emotivi, che ci insegneranno cosa vedere e cosa non vedere nel mondo emotivo e sociale in cui ci troviamo.
Il campo della nostra infanzia, quindi, ci permette di seminare i semi dell’amore in modo naturale, cosa che permetterà che la capacità di amare ed essere amati cresca in modo sano e ci aiuti a svilupparci.
Se nutriamo i bambini con amore, le paure moriranno di fame

Consigli Feng Shui per il giardino


C’è molta confusione intorno al giardino Feng Shui. Spesso viene scambiato con il giardino zen, con cui però ha poco a che vedere. Innanzitutto non esiste un “giardino Feng Shui“! Mi spiego meglio: quando si eseguono interventi di Feng Shui, si deve operare sull’abitazione e anche sul giardino. Il giardino supporta l’abitazione; non viceversa. Dunque la progettazione del giardino (scelta delle essenze, posizionamento degli alberi principali, definizione dei percorsi, posizionamento di laghetti o fontane, eccetera) è funzionale al Feng Shui dell’edificio. In sostanza, non è possibile separare il Feng Shui dell’edificio dal Feng Shui del giardino: vanno insieme.

Se il giardino è molto grande, naturalmente al suo interno si possono progettare piccole aree di sosta con panchine o particolari strutture arboree, ma si tratta in questo caso di applicazioni di alto livello che richiedono un grosso capitale per essere realizzate.

Le sette dee dentro la donna


Carl Gustav Jung descrisse l’Archetipo:

“Nessun archetipo è riducibile a semplici formule. L’archetipo è come un vaso che non si può svuotare né riempire mai completamente. In sé, esiste solo in potenza, e quando prende forma in una determinata materia, non è più lo stesso di prima. Esso persiste attraverso i millenni ed esige tuttavia sempre nuove interpretazioni. Gli archetipi sono elementi incrollabili dell’inconscio, ma cambiano forma continuamente”
Gli archetipi sono modelli di comportamenti istintuali contenuti nell’inconscio collettivo, sono responsabili delle principali differenze che distinguono le donne fra loro, ed ogni donna è il personaggio principale nell’intreccio rappresentato dalla storia della propria vita.

La Rosa



Alcuni dicono, l’amore è un fiume
che sommerge la canna tenera.
Alcuni dicono, l’amore è un rasoio
che ti fa sanguinare l’anima.
Alcuni dicono, l’amore è una fame,
un bisogno doloroso e senza fine.
Io dico, l’amore è un fiore,
e tu il suo unico seme.

E’ il cuore che teme di essere rotto
che non impara mai a ballare.
E’ il sogno che teme di svegliarsi
che non rischia mai.
E’ colui che non sarà preso,
chi non sembra dare,
e l’anima timorosa di morire
quella che non impara mai a vivere.


Quando la notte è stata troppo solitaria
e la strada troppo lunga
e pensi che l’amore è solo
per il fortunato e per il forte,
ricorda che nell’inverno
in profondità, sotto la neve invernale
c’è il seme che con l’amore del sole
diventa una rosa a primavera





Siamo la felicità che stiamo cercando


Con un po’ di attenzione e, soprattutto, liberandoci da fuorvianti pregiudizi, sarà possibile riconoscere di essere la felicità e la pace che stiamo cercando.
Nella vita vissuta fino ad ora, per quanto fugaci possano essere stati, abbiamo certamente sperimentato “momenti” di felicità, di pace, di gioia, di serenità.
Provando ad analizzare lucidamente simili momenti, non sarà difficile rendersi conto di come, nella maggior parte dei casi, si siano verificati in concomitanza alla “realizzazione di un desiderio”.
Provate a ricordare alcune situazioni, momenti, periodi della vostra vita in cui vi siete sentiti “felici”: sono convinta sarà quasi immediato associare molti di tali episodi al raggiungimento di un obiettivo, alla realizzazione di un desiderio, al compimento di un’aspettativa, alla concretizzazione di un sogno.

La vera attrazione va oltre il fisico e il carattere



La vera attrazione va oltre il fisico e il carattere, così difficile da definire. La magia autentica tra due persone è scritta in una lettura emotiva di cuori che collassano ed entrano in armonia, che si comprendono. È quel tipo di attrazione da cui non ci si libera nemmeno chiudendo gli occhi.

Si sa che per la scienza è molto complesso isolare le variabili e stabilire delle correlazioni per capire meglio l’amore, l’affetto o l’attrazione. Tuttavia, lo studio più recente sembra fare chiarezza: il segreto dell’attrazione potrebbe trovarsi nella comprensione reciproca tra due persone.

La differenza tra voler bene e amare spiegata da Il Piccolo Principe


Voler bene e amare sono entrambi sentimenti meravigliosi, ma diversi. Tutti (o quasi) abbiamo un proposito fermo e irremovibile nella nostra vita: amare qualcuno con tutte le nostre forze.

Ci pensiamo e lo desideriamo ardentemente per il semplice fatto che lo riteniamo il cammino giusto per la felicità. E non ci sbagliamo quando pensiamo che un attaccamento sano sia indispensabile per stare al mondo.

Tuttavia, per qualche motivo, finiamo per confondere il voler bene con l’amare; di conseguenza, riempiamo il nostro zaino emotivo di falsi “ti voglio bene” e di “ti amo” vuoti.

La saggezza emotiva nei dialoghi di Il Piccolo Principe

Saint-Exupéry, attraverso l’opera Il Piccolo Principe, ci regala un passaggio bellissimo, che oggi vogliamo proporvi con l’intenzione di fare luce su questa potente realtà emotiva che riguarda tutti noi.

«Ti amo» – disse il Piccolo Principe.

«Anche io ti voglio bene» – rispose la rosa.

«Ma non è la stessa cosa» – rispose lui. – «Voler bene significa prendere possesso di qualcosa, di qualcuno. Significa cercare negli altri ciò che riempie le aspettative personali di affetto, di compagnia.Voler bene significa rendere nostro ciò che non ci appartiene, desiderare qualcosa per completarci, perché sentiamo che ci manca qualcosa.»