Le 7 leggi del Karma


Se vi è una massima che dovrebbe diventare la base di tutte le nostre azioni durante tutta la vita, questa sarebbe sicuramente la compassione: non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te stesso.

Si tratta di una frase molto antica, di Confucio (molto più antica del cristianesimo come invece molti potrebbero pensare), ma anche molto attuale, purtroppo però pochissime persone la mettono in pratica. Tuttavia, questo è il concetto alla base del Karma.

Ma cos’è veramente il karma?

Karma è una parola che deriva dal sanscrito ed è presente in varie religioni dharmiche come l'induismo e il buddismo. Oggi questa parola è diventata piuttosto popolare, ma pochi sanno a cosa si riferisce realmente.

Il Karma indica azioni, sia fisiche che verbali, e mentali, e l’effetto di queste nella nostra vita. Queste azioni lasciano delle impronte o segni, anche molto sottili, che poi producono dei risultati o delle conseguenze nella persona. In un certo senso, il Karma è qualcosa di equivalente alla legge di Newton, che afferma che "ad ogni azione corrisponde una reazione".
Pertanto, quando pensiamo, parliamo o agiamo, scateniamo una forza che reagisce in modo direttamente proporzionale. Quindi, il Karma è una sorta di giudice occulto delle nostre azioni, ma non dobbiamo considerarlo come una punizione che ci conduce a una destinazione prestabilita, ma piuttosto come un'opportunità di apprendimento. In realtà, il Karma simboleggia anche la responsabilità delle nostre azioni e sottolinea l'importanza di essere consapevoli del fatto che queste hanno delle conseguenze.

Ogni persona è libera di prendere il sentiero che desidera, può scegliere tra fare il bene o il male, ma l’universo gli restituirà la stesse forze che ha messo in atto.


Naturalmente, il Karma è un concetto molto più complesso e non è oggetto di studio della psicologia, ma molte delle leggi che sono alla sua base ci danno una lezione preziosa da utilizzare nella vita di tutti i giorni, possono aiutarci a vedere il mondo con occhi diversi e, soprattutto, sono in grado di promuovere la felicità personale da una posizione più seria e consapevole.

Le leggi del Karma: Che cosa ci insegnano dal punto di vista della psicologia?

1. Grande Legge. Si tratta di un principio fondamentale che fa riferimento alla saggezza popolare: "chi semina vento, raccoglie tempesta". Quello che trasmettiamo all'universo ci verrà restituito, ma dieci volte più potente. Questa legge ci spinge a riflettere sui nostri pensieri, parole e comportamenti, perché, in un modo o nell'altro, hanno tutti un impatto sul nostro benessere. Anche il modo in cui pensiamo determina come reagiamo alle situazioni e, di conseguenza, quello che otterremo da loro.

2. Legge della Responsabilità. Se ti succede qualcosa di brutto, è perché c'è qualcosa di sbagliato in te, perché ciò che ci circonda è semplicemente l'espressione di ciò che noi riflettiamo. Questa legge ci ricorda che non dobbiamo lamentarci inutilmente ma dovremmo assumerci la nostra parte di responsabilità per ciò che ci accade chiedendoci cosa possiamo fare per cambiare la situazione. Assumerci la responsabilità delle nostre azioni non significa sentirsi colpevoli, ma assumere un atteggiamento proattivo che ci conduca dove vogliamo veramente andare.

3. Legge della Connessione. Tutto nell'universo è interconnesso, in modo tale che qualsiasi azione, per quanto banale o insignificante possa sembrare, avrà delle ripercussioni. Questa legge è strettamente legata al Butterfly Effect, in quanto indica che ogni nostra azione ci conduce in una determinata direzione mentre ci allontana da un’altra. Indica che ogni passo è importante e dobbiamo prestare attenzione anche ad ogni nostro pensiero, perché tutto può contribuire ad avvicinarci o allontanarci dal nostro obiettivo, anche se in un primo momento non ce ne rendiamo conto.

4. Legge del Cambiamento. Questa legge è strettamente legata a un detto popolare: "l'uomo è l'unico animale che va a sbattere due volte contro la stessa pietra". Significa che la storia si ripete fino a quando siamo in grado di imparare la lezione e cambiare rotta. Per questa ragione così tante persone sono coinvolte in modelli negativi e/o autodistruttivi che si ripetono continuamente. La buona notizia è che sta a noi spezzare questo circolo vizioso, imparando dai nostri errori, crescendo e avanzando.

5. Legge della Concentrazione. Non si può pensare a due cose contemporaneamente, quindi è meglio avanzare passo per passo. Quando cerchiamo di fare troppe cose insieme, non solo perdiamo la concentrazione e sprechiamo inutilmente la nostra energia, ma apriremo anche la porta a insicurezza e stress, perché perdiamo i nostri punti di riferimento. Un antico proverbio romano si ispira in qualche modo a questa legge: "chi va piano va sano e va lontano".

6. Legge dell’Umiltà. Anche questa legge ci riporta indietro a un vecchio detto popolare: "chi non vuole il brodo ne riceverà due tazze". Significa che se non siamo in grado di accettare le cose, queste continueranno a darci fastidio, quindi veniamo incoraggiati ad accettare i cambiamenti. Infatti, l’accettazione è il primo passo per cambiare o guarire, se non si accetta l'esistenza di un problema o di qualcosa che ci disturba, non lo potremo mai risolvere. Tuttavia, questa legge fa un passo avanti e ci ricorda che dobbiamo accettare tutto con un atteggiamento di umiltà, non con arroganza o superiorità.


7. Legge della Crescita. Dovunque tu vada, lì è dove sarai. A prima vista può sembrare una banalità, ma il fatto è che, molte persone cambiano luoghi e oggetti solo per vedersi di nuovo coinvolti nello stesso circolo vizioso, perché non hanno ancora cambiato le loro cattive abitudini ei modelli di pensiero. Tuttavia, ogni cambiamento deve iniziare dentro di noi. Buddha diceva: "è più facile indossare le pantofole che mettere il tappeto al mondo".

Come si può vedere, si tratta di leggi che hanno il loro equivalente nella saggezza popolare e, se applicate, possono avere un impatto molto positivo sulla nostra vita quotidiana e il nostro benessere. In sostanza, si tratta di capire che le nostre parole, pensieri e azioni hanno delle conseguenze, il che significa che se desideriamo raggiungere la felicità dipende solo da noi.



Fonte:


(2013) 12 Little Known Laws of Karma (That Will Change Your Life) In: Social Consciousness.
Angolo della Psicologia

Amore è ciò che rimane quando non resta più nulla (Christiane Singer)

“Amore è quello che resta
del fuoco quando
l’innamoramento
si è consumato”

Ciò che io chiamo amore sta interamente in questa frase di un rabbino superstite di un campo della morte:

La sofferenza ha bruciato tutto, consumato in me ogni cosa, tranne l’amore.
Se questa frase ci colpisce in pieno come una frustata è per il fatto che giustamente sentiamo quanto siamo lontani dalle rappresentazioni, dal decoro dell’anima.
L’amore è ciò che rimane quando non resta più nulla.
Abbiamo tutti questa memoria al fondo di noi stessi, quando, al di là dei nostri fallimenti, delle nostre separazioni, delle parole alle quali sopravviviamo, sale dal fondo della notte, come un canto appena udibile, l’assicurazione che, al di là dei disastri delle nostre biografie, che al di là persino della gioia, della pena, della nascita e della morte, esiste uno spazio che nulla minaccia, che nulla ha mai minacciato e che non corre alcun rischio di distruzione, uno spazio intatto, quello dell‘amore che ha fondato il nostro essere

(Christiane Singer – Dove Corri? Non sai che il cielo è in te?)


Alcune frasi d’apertura del suo libro:

«Rari sono coloro che se n’accorgono, ma TUTTO al mondo trasuda senso.
[…] La sola cosa che alla lunga valga il gioco e la candela è l’aver amato.
Nell’ordine dell’invisibile, il frutto è ineluttabile.
[…] Dove corri? Non sai che il cielo è in te? Per quale ragione correre, compagno?
Non sai che il vecchio mondo sei tu?
Molto ho fatto per questo mondo quando sospendo la mia corsa per dire grazie»

Il Cuore come Maestro di Vita


Il Cuore dal passato ad oggi
Fin dai tempi più antichi il cuore ha posseduto una grande importanza non solo come organo fisico, ma anche come centro dell'energia vitale di un essere vivente, fulcro della saggezza popolare e delle tradizioni spirituali del passato. 

Il cuore è casa, quando portiamo la mano al cuore parliamo di noi stessi, quando parliamo a cuore aperto siamo sinceri, quando siamo a cuor leggero significa che siamo sereni. La parola cuore possiede la stessa radice etimologica in italiano e francese di coraggio (dal latino cor con senso principale di vibrare), mentre in sanscrito si dice hridaya, termine che designa la realtà ultima, la libertà e la fonte che è presente anche nel cuore dell'universo, indice del tutto, del cuore del cosmo, del suo più intimo segreto e del suo puro respiro.

Secondo la medicina cinese e le tradizioni orientali, il cuore è l'imperatore tra gli organi, sede dell'energia spirituale che si esprime come coscienza e potere di discernimento, mentre tornando in India, anche secondo la saggezza yogica della Śiva-samhitā (uno dei principali trattati sullo yoga), il chakra del cuore, detto anche anāhata-cakra, è la dimora del prana, ovvero il soffio vitale, e dell'anima individuale della persona.

Jiddu Krishnamurti – Sintesi dell’insegnamento


Noi pensiamo che la volontà giochi un ruolo di primaria importanza nella nostra vita, e non vediamo che è semplicemente il concentrarsi di un desiderio.
Accade questo: una sensazione è catturata dal pensiero, registrata come piacevole e tramutata in immagine alla quale si vuole dare un’inutile continuità e un impossibile ripetersi.
La comprensione di questo meccanismo che opera pervicacemente in noi è essenziale: vi è una sensazione e il pensiero se ne impadronisce registrandola e creando un’immagine che proietta nel futuro come desiderio. Ecco creata la direzione lungo la quale agire a mezzo della volontà, e il domani psicologico che è un’irreale costruzione del pensiero. 
Il “domani” diventa in tal modo tremendamente importante perché è il movimento del pensiero nel tempo che agisce sull’asse di una direttiva per condurci da “ciò che è” a “ciò che dovrebbe essere”.
Ma chiedetevi se esiste qualcosa di simile, anche se vivere nella speranza del domani è la norma generalmente accettata. Chiedetevi se veramente esista un “domani”, psicologicamente inteso.
Noi affermiamo qualcosa di radicalmente diverso: esiste la sensazione che è importante perché è l’incontro con la vita, e questa sensazione è completa in sé e non ha alcun domani.
Quando guardate e ascoltate con tutti i vostri sensi senza il movimento del pensiero c’è solo un adesso e mai un domani.

Jiddu Krishnamurti – Sintesi dell’insegnamento 

IL MISTERO DELLA PASQUA… di O.M.AIVANHOV


Primavera di Resurrezione
“Siete in attesa che vi parli… ma che cosa volete di più? Guardate, la natura ha già parlato a tutti. Non vi siete accorti che tutt’intorno a noi sta accadendo un avvenimento che si chiama “primavera”?… Ah, ve ne siete accorti… È magnifico. Si sente che tutto si muove, come sotto un flusso che proviene dal cosmo e che tra poco inonderà la terra, i fiori, gli alberi, gli uccelli… che meraviglia! Ecco uno dei fenomeni più straordinari della vita: la primavera. Ecco dunque la primavera, la rigenerazione che si avvicina, ed è questo il processo che ci interessa: tutto il resto lasciamolo da parte per ora. Il periodo dell’equinozio di primavera è uno dei più importanti dell’anno. E se la resurrezione di Gesù viene ricordata proprio in questo periodo, è perché si tratta in realtà della resurrezione di tutta la natura, che veniva festeggiata già molto prima dell’avvento di Gesù. Nel corso dei secoli si è persa la luce dell’Iniziazione e i cristiani non sanno più come interpretare la resurrezione . Ogni anno tutto si rinnova… Si, tutto fuorché gli esseri umani! Gli uomini rimangono così come sono, e non si mettono all’unisono con questo risveglio. Avvertono che qualcosa avviene nell’aria, ma non si lasciano influenzare. È ora che imparino ad aprire le porte e le finestre del loro essere, affinchè questa vita possa penetrarli e impregnarli. Ecco la cosa importante da dirvi questa mattina.

Le 5 fasi del risveglio spirituale


Molte persone stanno vivendo un percorso di trasformazione, avendo la consapevolezza che la loro vita è esattamente come una sorta di scuola, dove vivono costantemente lezioni, per imparare e crescere.
Abbiamo bisogno di darci il permesso di non sapere tutto, ma è importante conoscere a che punto siamo in questo processo.

Ecco le 5 fasi che ti aiuteranno nel tuo processo di risveglio.

1.  Accetti di stare dove sei sul tuo attuale percorso, e sai che se sei li esiste un motivo. Nulla avviene per caso.

2. Anticipi la fase successiva, cioè sai che comportandoti in modo coerente, soprattutto con te stesso, sarai preparato e più consapevole a viverti quello che la vita ti porterà.

3. Sei compassionevole e comprendi maggiormente gli altri, a prescindere dai loro progressi sul proprio percorso personale.
Cominci ad imparare che le tue esperienze non sono casuali, ed inizi a ricercare risposte alle tue domande. Colleghi i puntini e riconosci che la vita ti insegna ritrovare il tuo vero io.


4. Sposti il tuo focus dal sapere al fare. Probabilmente sei in fase di integrazione. È il momento di rimboccarsi le maniche e fare accadere le cose.
La consapevolezza non è sufficiente per la trasformazione. Devi cambiare i tuo sistemi di credenze e comportamenti. Sei in grado di lasciare andare le tue vecchie storie e aggiornare la tua programmazione. In questa fase farai  il coraggioso lavoro emozionale di guarire le tue vecchie ferite. Prendi gli strumenti che possiedi e le competenze che hai appreso e finalmente potrai passare all’azione, in modo da integrare la consapevolezza all’azione.
Una volta che avrai fatto di questo una nuova abitudine ed inizierai ad abitare questo modo di essere, comincerai ad accettare. Sarai una persona nuova. Sarai te stesso più che mai, senza il bisogno di indossare nessuna maschera.
Questo significa che sarai totalmente evoluto e non avrai più nulla su cui lavorare? No. Ricorda che sei ancora umano. L’unica differenza è che ora quando tornerai sull’aspettativa, sarai in grado di riconoscerla, passare oltre ed accettarla.
Smetti di lottare con la realtà e accetti il cambiamento. Sei felice con te stesso e non sei più schiavo dei tuoi impulsi.

5. Ti metti al sevizio
Questa fase comprende una visione più grande: cambiare la vita degli altri. Ti senti chiamato a condividere l’amore che senti. Potresti essere tentato di saltare in questa fase prima di aver finito l’integrazione. Sii paziente con te stesso. Non vi è alcuna “stella d’oro” o traguardo in questo viaggio.
Questo potrebbe dare una struttura al tuo viaggio spirituale. Ogni momento che vivi è ricco di opportunità e di apprendimento. Ti troverai ad essere grato per qualsiasi fase ti troverai a vivere.
Tieni a mente che si può tornare indietro e ripetere le fasi più volte, quando un’aspettativa innesca la consapevolezza di un problema, o una nuova visione ispira un’ulteriore scoperta di sé.

http://it.anahera.news/risveglio-crescita-personale/

La promessa della ghianda


Ho vissuto ogni stagione della Terra, come fossi io stessa Terra e ancora di più ogni elemento di questo pianeta. Immersa, profondata, sporcata e concimata, nuda come il sepolcro ho accolto i semi, piccoli e frementi, pieni di vita ma all'apparenza fragili. Mi sono fatta acqua per nutrirli, fuoco per mantenerli vivi, vento per spargerli. Ho goduto del pieno Sole, aprendomi per accogliere ogni suo raggio, e dal piacere che apre, dilata, spinge, ho dato alla Luce il prezioso tesoro custodito nel mio grembo.
Germogli che sono divenuti frutti, ho atteso con pazienza imparando il giusto tempo ogni maturazione.
Ora, carica di frutti, piena di ogni benedizione, devo restituire alla Terra il suo nutrimento.
Potrei tenere per me questo cibo ricco di bellezza e gusto.
Potrei non voler lasciare andare quello che ho coltivato con tanto amore.
Eppure so, nella mia saggezza antica che l'unico modo per far nascere una foresta è permettere che il vento stacchi dai miei rami i frutti e le foglie mature, il sole e la pioggia ne facciano tappeto nutriente e la terra li custodisca nel suo ventre umido e scuro.
In me, ora che sono quercia rigogliosa vive ancora quella piccola ghianda, che sapeva già tutto, che era già tutto, che ha avuto il coraggio di affidarsi e compiere il suo viaggio.
Ascolto il messaggio del tiepido vento :
Affidami i tuoi semi li spargerò tutt'intorno a te, da te che sei stata prima ghianda e poi quercia farò nascere una foresta.
Scelgo di fidarmi del vento, di non ascoltare il mio ego che vorrebbe convincermi che posso tenermi tutto per me, che posso per sempre essere nella piena bellezza della massima fioritura.
Scelgo di fidarmi della promessa della ghianda che sono stata, che sono ancora e che nel cuore del mio essere sta già preparando la primavera.
Emanuela Pacifici

La Bioenergetica di Alexander Lowen: quando la paura di vivere ci fa ammalare


Corpo, mente, anima: i tre poli che costituiscono l’individuo e il cui equilibrio permette di realizzare una situazione reale non solo di serenità e consapevolezza ma proprio di salute, da intendersi come vigore fisico e mentale radicato nell’impulso del cuore. Un concetto di salute che diventa più ampio, mezzo e obiettivo per il raggiungimento di una condizione esistenziale di pienezza e totalità.
Nella miriade di possibilità per cercare e trovare l’equilibrio del sé, una stella da seguire per ritrovare la strada nella notte delle nostre paure e incertezze è la Bioenergetica, metodo di psicoterapia di origine psico-corporea o corporea sviluppata dallo psicoterapeuta americano Alexander Lowen. Egli individua nella paura di vivere il fondamento delle malattie e della disconnessione dal corpo, dal quale si scappa o che si rifiuta in quanto rappresenta il canale attraverso cui provare quelle emozioni che sono, semplicemente, Vita. Malattia e repressione, infatti, tolgono al corpo lo stesso impulso vitale.

COME CARICARE , POTENZIARE E LAVORARE CON I CRISTALLI


I cristalli sono gli esseri viventi con minor libero arbitrio, ma i più vicini alle leggi divine, in quanto, per loro natura, non possono che accettarle. Costituiscono la parte più pura del regno minerale e fra tutti il cristallo di rocca è senza dubbio il più conosciuto e potente. Per l'uomo lavorare con i cristalli rappresenta la possibilità di percepire il piano cosmico dell'evoluzione e della legge divina e di parteciparvi coscientemente. Tutti i cristalli hanno come proprietà comune una base e una punta.

“RISURREZIONE - Le costellazioni spirituali celebrano la vita di G. Policardo

Tutti noi nasciamo e moriamo più volte vivendo. Ce lo chiede la vita stessa, con i suoi movimenti, simili a quelli di una sinfonia. Ogni giorno, come il cavaliere del film “Il settimo sigillo”, giochiamo la nostra partita a scacchi con la morte. Lo scorso anno, c’è stato nel nostro paese un tasso di mortalità inspiegabilmente così alto, da essere simile a quello che si registrò durante le due guerre mondiali. Attraverso le costellazioni familiari e, ancor di più, con le nuove costellazioni spirituali, mistiche e mediali, osserviamo costantemente quanto il legame tra i vivi e i morti sia forte e come, su più livelli, il nostro inconscio e la nostra anima siano in un movimento che è spesso riferito a qualcuno che abbiamo perduto. C’è una forza segreta che ci tiene in vita: in una costellazione possiamo osservarla e prenderla, decidendo di restare e di attraversare anche le prove difficili che il destino ci pone lungo il cammino.
Nell’infinito campo relazionale di cui facciamo esperienza, è vitale trovare il nostro posto non solo nei nostri sistemi d’origine (la famiglia in primis), ma soprattutto, rispetto a coloro che ci hanno preceduto e che sono già oltre la vita. Non c’è modo migliore di celebrare la vita che onorare i morti, inchinandoci al loro destino, lasciando che tutto sia compiuto e che il nostro amore li mantenga vivi, mentre continuiamo a camminare nella nostra vita, felici, abbondanti e in salute. Il seminario sarà rivolto in particolare a quanti hanno difficoltà a vivere con leggerezza, a lasciarsi alle spalle relazioni drammatiche, a superare la scomparsa o l’abbandono di una persona cara, a tutti coloro che sono in contatto con noi, come i figli non nati, i fratelli abortiti, ecc. Spesso la depressione o altri importanti sintomi sono il segnale di una relazione irrisolta con qualcuno che ci manca e che occupa tutte le nostre energie, trascinandoci fuori dalla vita. 
Occorre avere coraggio per riconoscere queste dinamiche, guardare in faccia il dolore e la morte, spingersi come accade di frequente fino al limite estremo, per scegliere la strada della vita e della gioia. Un prezzo così alto da pagare e mai così forte e necessario, come in questo delicato momento di passaggio. Quale miglior momento se non i giorni che seguono la Pasqua, per celebrare insieme questo mantenerci in vita, rinnovare il proposito di restare e continuare, per rinascere e riaffermare il nostro impegno ad andare avanti, anche per coloro le cui ombre care camminano, in ogni istante, alle nostre spalle. In un amore che trascende ogni dimensione, confine e separazione. 

Le storie di Mirreil. Accompagnando il destino, di Emanuele Casale


«Caro Albatros,
ti scrivo mentre mi trovo qui, in questa nuova landa, in questo nuovo pezzetto di Terra a noi sconosciuto. Ti ho pensato spesso, mi chiedevo se ci fossi stato anche tu durante i tuoi lunghi viaggi nel mondo. Gli abitanti di qui vagano spesso da un villaggio all’altro, sia per lavoro, sia per andare a trovare i loro cari sparsi in altri villaggi. È un popolo che si da molto da fare, veri lavoratori, non come da noi, dove si lavora tanto perché si “deve”, perché è dignitoso…no no, qui lavorano con significato, senza un fine lontano o immaginato, per loro il proprio lavoro è esattamente quello che devono fare, sono presenti nei loro andirivieni quotidiani, nelle loro azioni di routine, nei loro spostamenti, a partire dall’artigiano, al medico, al bottegaio, al farmacista, all’agricoltore…Sono presenti Albatros, sono presenti nei loro atti, proprio come mi insegnavi tu nella pratica di meditazione continuata. Vedere realizzato nel mondo un insegnamento del genere mi ha scosso, mi ha rallegrato, e poi…vederlo realizzato in persone cosi, umili, ordinarie… puoi capire cosa intendo. Sentire la vita che scorre, tutta quanta, ma non dopo averla vissuta, bensi in quel durante stesso in cui scorre, in quell’attimo presente in cui ciò accade, è qui che non si perde mai nulla, come non ho perso neanche te Albatros, nonostante distiamo migliaia e migliaia di terre lontano.


Ho incontrato Mareleine appena una settimana fa, si, è stata una Coincidenza, ma come sappiamo, queste non esistono. Ho costruito dei ricordi Albatros, li ho costruiti insieme a lei, entrambi eravamo coscienti che in quella presenza noi costruivamo dei veri ricordi. Costruirli con consapevolezza è costruire dei pezzi d’eternità che porteremo sempre con noi. Questi ricordi che ora ho costruito con lei, o qui con me stesso durante il mio viaggio, non saranno mai nostalgici, perché intessuti da quella presenza nell’attimo della loro origine, una presenza che mai potrà abbandonarli: ancora qui, ora, la presenza abita quei ricordi, non è andata mai via. Per cui ciò che è contenuto in questi ricordi, mio caro Albatros, non è mai perso per me, vive con me, ovunque io vada e non vi è nostalgia alcuna in ciò. È cosi che noi costruiamo dei ricordi che sono presenze mai andate via, anche quando il demone del tempo avanza, perché in essi si mantiene quella presenza che fu, che è ora, e che sarà. Si è memori di non aver perso nulla di ciò che essi contengono. Come può perdersi una presenza? Essa è ovunque e ci sarà sempre. Anche ora che ti scrivo, Albatros, è presente in queste parole ancora la magia di quella presenza mia e di Mareleine, mia e tua…Portiamo con noi, sempre, ciò in cui fummo presenti realmente. E’ quello che io chiamo “costruire ricordi con amore”. 
Dammi tue notizie appena potrai, tuo Mirreil.»

Vivi una vita sana e luminosa




Tutto inizia con la mente
Sei programmato per il successo o il fallimento?
La tua mente cosa ti dice?
Tutti abbiamo vecchie credenze su noi stessi e sulla vita in generale. La verità è che solo per il fatto di esistente, meritiamo tutti di condurre una vita piena di stupore, felicità e di vivere i nostri sogni.
Diventa attento a tuoi pensieri interiori, scrivi le frasi edificanti e positive. Abbi fede in te e ripeti queste frasi più volte al giorno.
Quando si presenta una tua vecchia credenza, riconoscila e cambiala con una nuova frase positiva. Per fortuna, il nostro cervello non è statico e siamo in grado di creare nuovi percorsi neurologici.
Ecco alcuni consigli pratici per aiutarti a vivere una vita più sana.

Alle donne...

Alle Donne che hanno l'oceano negli occhi
e a quelle che danzano la vita sulle ali del vento,
alle Donne che cantano alle stelle col cuore colmo di meraviglia,
alle Donne che accompagnano il battito del cuore della terra
col loro tamburo, eco di giorni lontani.
Alle Donne che piangono in silenzio perchè pensano di non farcela da sole,
e a quelle il cui cuore diffonde una musica lenta che accarezza l'anima.
Alle Donne che hanno scarpe logore ma grandi e fresche ali luminose.
Alle Donne che sanno ridere di sé e sanno sorridere a chi è triste,
e a quelle che hanno un raggio di sole tra le mani
per portare sollievo a chi soffre
alle Donne che hanno sempre dovuto camminare controvento,
perchè per loro soffi finalmente una delicata brezza
che asciughi le loro lacrime.
A tutte le Donne,Amiche, Sorelle e Compagne di cammino,
che con la loro presenza migliorano il mondo
e a me stessa,
dedico un canto silenzioso che viene dal cuore.

fonte figliadellestelle.blogspot.it

L’EQUINOZIO DI PRIMAVERA NELLA TRADIZIONE CELTICA


L’Equinozio di Primavera é la quarta festa della tradizione celtica; era festeggiata come la Festa di Ostera, o Ostara, o festa della giovinezza, una festa fissa, legata all’entrata del Sole nella costellazione dell’Ariete e alla Luna piena che gli era più vicina, che la chiesa, legandola alla Pasqua cristiana, trasformò in mobile.
Era usanza, in questi giorni, offrire a Ostera, la dea Madre, un cesto di rametti, su cui spuntavano già le prime gemme, pieno di uova colorate di rosso, per simboleggiare il Sole primaverile, e una lepre come simbolo del Plenilunio di Primavera.

Tao tê Ching. Il libro della via e della virtù

Il Tao te Ching di Lao Tzu è uno dei libri più tradotti, più letti e più sorprendenti del mondo. Secondo alcuni è uno dei testi più saggi mai scritti e uno dei più grandi doni mai fatti all’umanità; nelle poche ma intensissime pagine che compongono questo libro è possibile trovare una risposta a ogni problema della vita, una soluzione a ogni situazione, un balsamo per ogni ferita.

Con il Tao te Ching l’antica cultura cinese ha compiuto un grande sforzo per concentrare nel minor spazio possibile la più completa «guida» per arrivare alla comprensione del mondo e per orientare le proprie azioni.

In poche e illuminanti massime, utilizzando la forza del paradosso, quest’opera tanto semplice quanto profonda illustra la sequenza con cui da un Tao misterioso e indefinibile hanno avuto origine tutte le cose del mondo e, fra queste, l’uomo.

«Il rigido e il duro appartengono alla morte. Sii come l’acqua e non ti spezzerai» (Tao Te Ching, Lao Tzu)

«L’uomo, quando è vivo, è molle e tenero; quando èj morto, è rigido e duro.
Gli animali e le piante, quando sono vivi, sono teneri e fragili;
quando sono morti diventano vizzi e secchi.
Perciò si dice: il rigido e il duro appartengono alla morte;
il molle e il tenero appartengono alla vita.
Ecco perché i soldati, quando sono troppo duri, non possono vincere la battaglia;
l’albero, quando è troppo duro si spezza.
Il forte e il grande stanno in basso;
il debole e il tenero stanno in alto.»

(Lao Tzu – Tao Te Ching)

Il mio dio è il mondo - Osho


Osho, quando dici “radici in questa terra e ali in quel cielo”, ho la sensazione di essere infinitamente “allungata”, cioè che questa terra sia molto vicina e che il cielo sia molto lontano. Cosa significa “questo” e cosa significa “quello”?

Questa terra è vicina, non perché sia vicina, ma a causa tua. E il cielo è lontano, non perché sia lontano, ma a causa tua.
“Questo” significa il mondo, “questo”, significa il corpo: questi desideri, queste passioni, il fisico, il visibile. “Questo” significa tutto ciò che è stato condannato dalle religioni. Sono sempre state contro “questo” e a favore di “quello”. “Quello” significa brahma, “quello” significa moksha, “quello” significa il divino. “Questo” significa il mondo materiale, questo mondo diabolico, tutto ciò che è condannato. Tutte le religioni hanno sempre condannato questo mondo.
Io non lo condanno. Io voglio darvi radici in questo mondo.

I segreti rivelati ...Bettye Johnson

Sono stata il vento che mormora tra i rami di un albero maestoso.
Sono stata il vento che soffia sulla terra.
Sono stata il falco che si leva in alto.
Sono stata la sua preda.
Sono stata il fiocco di neve che cade.
Sono stata la lacrima sul volto di una donna.
Sono stata il filo tagliente di una spada.
Sono stata il respiro di un bambino addormentato.
Sono salita sulla cima più alta.
Sono stata la rugiada sulla rosa.
Sono stata il belare di un agnello appena nato.
Ho esplorato le galassie.
Ho danzato al centro del sole.
Ho fatto tutto.

Dove andrò adesso? Ritornerò all'Uno. Ritornerò alla casa da dove sono arrivata quando mi sono incarnata nelle mie molte vite. Vi dico che ciò che ho fatto io, potete farlo anche voi. E' possibile ad ogni donna ed ogni uomo. A voi tutti lascio la mia eredità.
Sono Mariam, la Maddalena.
Non sono mai morta.

I segreti rivelati nei rotoli di Maria Maddalena
Bettye Johnson

SIAMO GOCCE DIRETTE VERSO L’OCEANO DELL’INFINITO - AMUR


Mi muovo nel profondo  di me stessa come una goccia di un fiume che segue il suo percorso per congiungersi a tante altre gocce dirette verso l’oceano dell’infinito, in connessione con il Tutto, con la Sorgente Divina.
Questa goccia non si sente sola, ma sente che è in continuo movimento ed è un tutt’uno con il suo fiume di cui ne fa parte .
Mi guardo attorno e vedo che tutto ciò che mi è vicino sta cambiando forma, o forse sono io goccia che cambio forma con tutto ciò che mi circonda ?
Non è importante, mi dico, se sono io che cambio o ciò che è intorno a me che cambia, perché in realtà tutti siamo interconnessi e tutto è perfettamente al punto giusto del suo cambiamento e tutto è in ordine nel cambiamento dinamico del fiume della Vita.

Logosintesi: ovvero come aiutarsi con le parole


Per capire che cos'è la logosintesi partiamo dalla prima affermazione:

“Recupero tutta la mia energia legata a questo ricordo, e la riporto nel posto giusto in me stesso/a”.

Un individuo che pronunci questa frase dopo aver focalizzato un ricordo doloroso, molto probabilmente farà un’esperienza memorabile. Le caratteristiche sensoriali della scena tenderanno a mutare, facendosi sempre meno definite. Le reazioni corporee ed emotive al ricordo, quali tensione, rabbia, paura, dolore saranno sempre meno evidenti, ed in taluni casi scompariranno come neve al sole. Magia?
Per qualcuno potrebbe sembrarlo, invece trattasi di logos syn thesis ovvero riunire mediante le parole: si richiama quel frammento del sé che si era “staccato” al momento dell’evento doloroso e che era rimasto letteralmente congelato nello spazio e nel tempo, dando luogo ad una sorta di enclave energetica.

Un abbraccio è una poesia d’amore scritta sulla pelle

Un abbraccio è una poesia d’amore scritta sulla pelle che rompe tutte le pure e che allontana tutti i pensieri. Può sembrare un piccolo gesto (a volte persino obbligato), ma in qualsiasi caso ha un grande potere curativo a livello emotivo.

Generalmente un abbraccio ci serve per riaffermare i nostri sentimenti ed alimentare i nostri rapporti, facendoci sentire amati e voluti bene nel nostro spazio più vitale, al tempo stesso in cui coltiviamo la nostra capacità di rimanere a galla e vincere ogni giorno le nostre vertigini.

È che amare ed essere amati è la cosa più bella che possa succedere. Per avere questa certezza, basta pensare che quello che proviamo attraverso un abbraccio ci apre un ventaglio di emozioni dolcemente accecanti.


Ci sono abbracci che ci ricompongono
Ci sono abbracci in grado di assemblare tutte le nostre parti distrutte, quelle che un giorno si sono rotte quando le vicende ci hanno spaccato e hanno annullato la nostra anima. Il fatto è che non saremo più gli stessi dopo aver detto addio, sia ad un’altra persona oppure ad una parte di noi.

Dopo gli addii e le rotture, ci tocca ritrovarci, definire di nuovo le nostre priorità, rivivere una parte che resta morta ed infilzare gli aghi che ci conducano attraverso il percorso del “filo rosso del nostro destino”.

Dal libro "Il gabbiano Jonathan Livingston"-Richard Bach


.."crescendo impari...
E crescendo impari che la felicità non è quella delle grandi cose.
Non è quella che si insegue a vent'anni, quando, come gladiatori si combatte il mondo per uscirne vittoriosi...
La felicità non è quella che affannosamente si insegue credendo che l'amore sia tutto o niente,...
non è quella delle emozioni forti che fanno il "botto" e che esplodono fuori con tuoni spettacolari...
la felicità non è quella di grattacieli da scalare, di sfide da vincere mettendosi continuamente alla prova.
Crescendo impari che la felicità è fatta di cose piccole ma preziose...

Non trattenerti mai

8 Marzo...regalatevi un sorriso, una coccola...ma più di ogni altra cosa vogliatevi sempre bene...amatevi consapevolmente ogni momento e lasciate le mimose attaccate al loro albero....




Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe,
i capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in anni.

Però ciò che è importante non cambia; 
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito e` la colla di qualsiasi tela di ragno.

Dietro ogni linea di arrivo c'è una linea di partenza.
Dietro ogni successo c`e` un`altra delusione.

Fino a quando sei viva, sentiti viva. 
Se ti manca cio` che facevi, torna a farlo. 
Non vivere di foto ingiallite...
insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.

Non lasciare che si arruginisca il ferro che c'è in te.
Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.

Quando a causa degli anni 
non potrai correre, cammina veloce.
Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Pero` non trattenerti mai!

Madre Teresa di Calcutta


Sono i bambini a scegliere i propri genitori

"Prima della nascita, l’anima di ciascuno di noi sceglie un’immagine o disegno che poi vivremo sulla terra, e riceve un compagno che ci guidi quassù, un daimon, che è unico e tipico nostro. Tuttavia, nel venire al mondo, dimentichiamo tutto questo e crediamo di esserci venuti vuoti. E’ il daimon che ricorda il contenuto della nostra immagine, gli elementi del disegno prescelto. È lui dunque il portatore del nostro destino.
Secondo Plotino (205-270 d.C.), il maggiore dei filosofi neoplatonici, noi ci siamo scelti il corpo, i genitori, il luogo e la situazione di vita adatti all’anima e corrispondenti, come racconta il mito, alla sua necessità. Come a dire che la mia situazione di vita, compresi il mio corpo e i miei genitori che magari adesso vorrei ripudiare, è stata scelta direttamente dalla mia anima, e se ora la scelta mi sembra incomprensibile, è perché ho dimenticato.”

La Bella e la Bestia, la compassione che Libera dagli incantesimi

"Ogni fiaba è uno specchio magico che riflette alcuni aspetti del nostro mondo interiore" sostiene Bruno Bettelheim, ed è nella Bella e la Bestia che riconosco un luogo interiore che m'appartiene in questo momento.
La versione più nota è quella scritta da  Jeanne-Marie Leprince de Beaumont, ma il filone fiabesco e mitico dello "sposo animale" 
possiamo ritrovarlo in moltissime versioni : Il Re ranocchio dei fratelli Grimm, fino al mito di "Amore e Psiche" di Apuleio.
Bettelheim vede nella Bestia l'istinto sessuale, lontano dal voler contestare questa lettura, mi piace proporre una visione diversa, dove la Bestia è il nostro sè umano, caduto preda dell'incantesimo della dualità, della illusoria realtà, non riesce più a manifestare la sua reale perfezione e bellezza.
La Bella, è l'anima che ancora non è pienamente risvegliata, quando incontra la Bestia vuole scappare, non si riconosce, trova nel rapporto con l'altra parte di sè una prigione.
C'è un momento in cui Bella si avvicina alla Bestia e intravede dietro la rozza animalità l'aspetto originale, quello che realmente la Bestia è.

Finché Bella tenta di cambiare la Bestia e trasformarla in ciò che sarebbe più accettabile da amare, l'incantesimo non si spezza, l'aspetto terrifico della Bestia non muta; la metamorfosi avviene quando Bella accoglie la Bestia esattamente com'è, senza aver bisogno di trasformare, guarire, render umano.
E' allora, che Bella Libera sè stessa dal giudizio di come dovrebbe essere, del bello e del brutto, del buono e del cattivo e attraverso l'amore senza condizioni, restituisce alla Bestia il proprio autentico aspetto.
La fiaba narra, secondo questa visione, uno svelamento.
E' l'accettazione incondizionata ( compassione) di tutti gli aspetti di ciò che siamo,che annulla l'incantesimo dell'imperfezione.
Quando proviamo vera compassione per noi stessi, non proviamo a cambiarci, non ci guariamo, non facciamo altro che onorare ciò che siamo, poichè abbiamo ormai compreso che non c'è niente da cambiare, non c'è nulla da salvare.
Siamo già salvi, perfetti, degni d'amore.

Emanuela Pacifici

A tutti gli eroi e le eroine....

A te, a te e anche a te....con amore <3


Elisa, No Hero: traduzione

Non chiudere gli occhi 
e non nascondere il tuo cuore dietro un’ombra 
perché puoi contare su di me 
fin quando riuscirò a respirare 
dovresti saperlo 
e ti porterò oltre la notte 
attraverso la tempesta 
ti darò solo amore, amore in cambio
non posso saltare sui palazzi 
non sono un’eroe 
ma l’amore può fare miracoli 
non posso far scattare un proiettile 
non sono un’eroe 
ma ne prenderei una per te 
di sicuro lo farei

sono caduta dalla grazia 
ho meno da dire di un peccatore 
no, non sono un super-umano 
perché è solo nei film, lo so 
ma ti porterò attraverso la notte 
attraverso la tempesta 
ti darò solo amore, sempre amore in cambio

non posso saltare sui palazzi 
non sono un’eroe 
ma l’amore può fare miracoli 
non posso far scattare un proiettile 
non sono un’eroe 
ma ne prenderei una per te 
non posso saltare sui palazzi 
non sono un’eroe 
ma l’amore può fare miracoli 
non posso far scattare un proiettile 
non sono un’eroe 
ma perderei il sangue per te 
se hai bisogno che lo faccia

Non dire che è finita 
alla ricerca di giorni migliori 
oh non dire che finita 
non ci sono perdenti 
guarda i giorni migliori 
solo questo conta

non posso saltare sui palazzi 
non sono un’eroe 
ma l’amore può fare miracoli 
non posso far scattare un proiettile 
non sono un’eroe 
ma ne prenderei una per te 
non posso saltare sui palazzi 
non sono un’eroe 
ma l’amore può fare miracoli 
non posso far scattare un proiettile 
non sono un’eroe 
ma perderei il sangue per te 
se hai bisogno che lo faccia 
sarò lì

Jon Kabat Zinn - Dovunque tu vada ci sei già

Cos’è la consapevolezza? 
La consapevolezza è un’antica pratica buddista che riveste un profondo significato per la nostra vita attuale. Questo significato non ha alcuna relazione con il buddismo in sé o la conversione al buddismo, ma riguarda tutto ciò che si riferisce al prendere coscienza e vivere in armonia con se stessi e il mondo intero. Comporta l’autoindagine, la messa in discussione della nostra visione del mondo, della posizione che vi occupiamo e l’apprezzamento della pienezza di ciascun momento della nostra esistenza. Soprattutto riguarda il mantenimento del contatto con la realtà. Dal punto di vista buddista, il nostro normale stato di lucidità è considerato gravemente limitato e limitante, sotto molti aspetti simile a un sogno prolungato più che a uno stato di veglia. La meditazione aiuta a risvegliarsi da questo sonno di automatismo e inconsapevolezza, ponendoci in condizioni di vivere la nostra vita godendo pienamente di tutte le nostre potenzialità consce e inconsce. [...]
. [...] Se non si è pienamente presenti in molti di quei momenti può accadere non solo di lasciarsi sfuggire ciò che è più valido nella propria vita, ma anche di non rendersi conto della ricchezza e profondità delle possibilità personali di crescita e trasformazione. L’insufficiente consapevolezza del presente, oltre ad azioni e comportamenti inconsci e automatici, spesso indotti da timori e insicurezze radicati, crea altri problemi. Se non vi si pone rimedio questi tendono ad accumularsi nel corso del tempo e alla fine ci lasciano bloccati e privi di contatto con la realtà. Col tempo potremmo perdere fiducia nella nostra capacità di reimpiegare le nostre stesse energie finalizzandole al raggiungimento di maggior soddisfazione e felicità, forse persino di miglior salute.[...]
[...] Quando c’impegniamo a prestare attenzione senza riserve, senza farci condizionare da preferenze o antipatie, opinioni e pregiudizi, proiezioni e aspettative, si aprono nuove possibilità e ci viene offerta l’occasione di liberarci dalla camicia di forza dell’inconsapevolezza. ...
(Jon Kabat Zinn - Dovunque tu vada ci sei già)

Il mio tempo


“Ho contato i miei anni ed ho scoperto che ho meno tempo da vivere da qui in avanti di quanto non ne abbia già vissuto.
Mi sento come quel bambino che ha vinto una confezione di caramelle e le prime le ha mangiate velocemente, ma quando si è accorto che ne rimanevano poche ha iniziato ad assaporarle con calma.
Ormai non ho tempo per riunioni interminabili, dove si discute di statuti, norme, procedure e regole interne, sapendo che non si combinerà niente…
Ormai non ho tempo per sopportare persone assurde che nonostante la loro età anagrafica, non sono cresciute.
Ormai non ho tempo per trattare con la mediocrità. Non voglio esserci in riunioni dove sfilano persone gonfie di ego.
Non tollero i manipolatori e gli opportunisti. Mi danno fastidio gli invidiosi, che cercano di screditare quelli più capaci, per appropriarsi dei loro posti, talenti e risultati.
Odio, se mi capita di assistere, i difetti che genera la lotta per un incarico maestoso. Le persone non discutono di contenuti, a malapena dei titoli.
Il mio tempo è troppo scarso per discutere di titoli.


Voglio l’essenza, la mia anima ha fretta…
Senza troppe caramelle nella confezione…
Voglio vivere accanto a della gente umana, molto umana.
Che sappia sorridere dei propri errori.
Che non si gonfi di vittorie.
Che non si consideri eletta, prima ancora di esserlo.
Che non sfugga alle proprie responsabilità.
Che difenda la dignità umana e che desideri soltanto essere dalla parte della verità e l’onestà.
L’essenziale è ciò che fa sì che la vita valga la pena di essere vissuta.
Voglio circondarmi di gente che sappia arrivare al cuore delle persone…
Gente alla quale i duri colpi della vita, hanno insegnato a crescere con sottili tocchi nell’anima.
Sì… ho fretta… di vivere con intensità, che solo la maturità mi può dare.
Pretendo di non sprecare nemmeno una caramella di quelle che mi rimangono…
Sono sicuro che saranno più squisite di quelle che ho mangiato finora.
Il mio obiettivo è arrivare alla fine soddisfatto e in pace con i miei cari e con la mia coscienza. Spero che anche il tuo lo sia, perché in un modo o nell’altro ci arriverai…”
MARIO ANDRADE

La Primavera di Marzo, tra stelle, fiori, rinascita e il Segno dei Pesci.

L’inverno volge al termine, e il lavoro nei campi è ripreso: alla fine della giornata il contadino, seduto su uno sgabello, è intento a pulirsi il piede sinistro con uno strumento idoneo. Come quello di ottobre, anche il contadino di questo mese è mancino: la spiegazione sta probabilmente nell’aver “copiato” il modello rovesciato.
Accompagna la raffigurazione di marzo il segno zodiacale dei Pesci, governato da Giove e Nettuno, dodicesimo ed ultimo segno dello zodiaco (e, insieme allo Scorpione e al Cancro, segno di Acqua). L’anno dei cristiani inizia infatti alla fine di questo mese, con l’equinozio di primavera, sotto il segno dell’Ariete ed in coincidenza con l’Incarnazione (l’annuncio dell’arcangelo Gabriele alla Vergine), principio della storia cristiana della salvezza, inaugurazione della redenzione, nonché dell’età nuova, quella che sant’Agostino chiamava sub gratia (distinguendola dalla precedente, sub lege mosaica).