Tutti?
Sì, tutti, dal nostro partner alla persona che incontriamo casualmente per strada.
Anche se, va da sé, maggiore è la vicinanza, più importante è lo specchio. Se abbiamo un rapporto stretto con una certa persona, inevitabilmente essa ci starà mostrando qualcosa del nostro mondo interno, o per un verso o per l’altro.
Il concetto degli specchi esseni (per chi non lo sapesse, gli Esseni erano un popolo sembra derivato dall’Egitto, poi spostatosi in Palestina e un po’ in tutto il mondo… e Gesù era certamente vicino ad essi, se non proprio uscito dai loro ranghi) non è certo nuovo, e chi ha interesse nella crescita personale probabilmente li ha già sentiti nominare.
Già sentiti o meno, sarà comunque interessante fare questo piccolo esercizio, che mi sono trovato a fare io stesso di recente e che mi ha dato esiti incontrovertibili.
Domanda 1: cosa ti è piaciuto dell’ultima persona di cui ti sei innamorato?
Domanda 2: al contrario, quali sono i difetti che non ti piacciono del tuo partner, o del tuo ultimo partner?
Domanda 3: prendi una persona a caso e definiscila con tre aggettivi. Se sei in un contesto pubblico guardane una; se hai una finestra vicino affacciati; se sei chiuso in un cubo sigillato (ma con una rete internet a quanto pare) pensa alla prima persona che ti viene in mente.
Domanda 4: descrivi con un paio di aggettivi le qualità positive e negative dei tuoi genitori.
La prima domanda, uno dei principali specchi esseni, ti indicherà le qualità che vorresti avere tu e che ancora non hai, o comunque che non hai ancora sviluppato al massimo. È un suggerimento della tua anima di andare in una certa direzione, di integrare alcune cose in te.
La seconda domanda, altro specchio classico, ti dice cosa non ti piace di te.
In pratica nell’altro tu vedi i tuoi difetti, spesso ingigantiti proprio perché la tua lente te li mostra evidenti per evidenziare e poi illuminare le tue zone d’ombra.
La terza domanda ti parlerà anch’essa di te: le caratteristiche della persona “scelta a caso” sono tue… e ovviamente il caso non esiste.
La quarta domanda di farà vedere come tu percepisci il divino, il Padre e la Madre Celesti.
In pratica ogni cosa della vita ci fa da specchio, e questa non è certo una verità nuova, non è certamente un concetto introdotto da Vadim Zeland, ma è verità ben nota nell’esoterismo da millenni e millenni.
Il nostro lavoro, il nostro partner, la città in cui viviamo, parlano di noi.
Il nostro viso parla di noi (fisiognomica), le nostre mani parlano di noi (chiromanzia), i nostri piedi parlano di noi (riflessologia plantare), i nostri occhi parlano di noi (iridologia), le carte parlano di noi (cartomanzia), la nostra casa parla di noi (feng shui, vastu), etc.
Persino la persona che ci infastidisce passando in macchina con uno stereo sparato a tutto volume ci dice qualcosa di noi… e su ciò che vorremmo (magari più forza).
Persino provare una vaga antipatia per una persona appena conosciuta, supponiamo molto disinvolta, ci dice qualcosa su di noi e su ciò che vorremmo (magari più scioltezza, magari lasciar fluire di più la vita).
Insomma, tutto è uno specchio, dagli incidenti domestici ai sogni che facciamo.
Le altre persone, essendo una parte molto importante della nostra vita, sono i nostri specchi principali: se volete dunque conoscervi meglio, guardate il rapporto che avete con i vostri genitori, con il vostro partner, con i vostri amici, con i vostri figli, etc.
Fosco Del Nero