"Quando noi ci limitiamo a pensare a come sarebbe bello guarire dal disturbo di panico, magari senza nessun costo né investimento personale, quello che otteniamo, purtroppo, è che non succede nulla.
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Per uscire dalla prigione del panico ci vuole un percorso con passi precisi e ordinati, basati su una conoscenza vera, meglio se diretta, del problema.
Chi soffre di attacchi di panico non ha bisogno di troppa conoscenza, che spesso confonde inutilmente, ma di conoscenza corretta.
C’è bisogno di sapere che cosa è vero e che cosa è falso di quello che viene detto sul panico, altrimenti si continua a girare a vuoto e si rimane nella trappola per molti anni, troppi.
Liberazione dal panico significa essere liberi definitivamente e indipendenti dall’attività del vulcano sotterraneo sempre attivo che è acceso dentro di noi, significa non avere più a che fare con i sintomi spaventosi, significa non avere più alcuna sconfortante ricaduta.
Soltanto dopo aver cominciato un vero percorso, fondato su elementi di conoscenza e di esperienza diretta da parte di chi ti sta aiutando, scoprirai tutti i costi e tutti gli sforzi che comporta camminare verso la direzione di uscita dal panico.
Dopo un po’ che si intraprende una terapia, un percorso, si incontrano le prime barriere, si entra in crisi, si apre la porta ai dubbi: “Ho fatto la scelta giusta?”
Le barriere devono essere superate e oltrepassate.
La barriera più grande è il non essere in grado di vedere la fine del viaggio, la libertà dopo una vita vissuta prigionieri del panico.
La fine dell’inferno appare vaga, immaginata, astratta, poco concreta e purtroppo poco reale.
NON SI PUO’ SPERARE DI CONQUSTARE UNA VITTORIA CHE SENTIAMO ASTRATTA E LONTANA.
L’errore è sperare astrattamente e vagamente la liberazione dal panico.
Il risultato così viene mancato, il vulcano non viene spento per sempre.
Allora come si fa concretamente a risolvere questo empasse, questo modo fallimentare di pensare?
C’è un modo per risolvere il problema: è amare la vittoria, la vittoria sul panico!
Finché non sei innamorato della vittoria, finché non ti permetti appassionatamente di volere la vittoria, ma preferisci credere a dati errati che dicono più o meno così:” Il panico non si guarisce, sconfiggendolo, perché non è un nemico da vincere, ecc…” , tu rimarrai nella triste prigione in compagnia degli attacchi di panico.
Nel cominciare un percorso che ti porta fuori dal tunnel della paura e del panico, devi avere una forte determinazione e una forte consapevolezza del tuo fine: la liberazione.
Devi essere certo che continuerai, che non mollerai, che non ti fermerai nella perplessità, tra mille dubbi e infinite incertezze.
Prova a parlare a te stesso con queste parole: “Mai prima d’ora mi sono impegnato seriamente e fino in fondo in qualcosa, questa è la mia occasione e farò sul serio!”
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L’amore per te stesso, che sei qui impaurito davanti ai lapilli del vulcano che ti inonda improvvisamente e imprevedibilmente con il suo fuoco distruttivo, è la chiave per avvicinarti alla fine del cammino.
L’amore straordinario per la vita e per Chi, secondo te, ha creato questa vita, anche se adesso sei tanto arrabbiato e sconfortato, da non provare nulla nel tuo piccolo cuore infelice e stanco, è l’azione che ti consiglio di iniziare a fare.
La fiducia e l’amore si trovano nel tuo cuore.
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Dopo che hai compreso qual è il tuo personale percorso, la via verso la quale senti affinità, passa all’azione.
Diventa abile nell’azione di ignorare i sintomi, di rivolgere l’attenzione su oggetti concreti e reali, di migliorare il tuo stile di vita, di smettere di aprire la porta della paura e del ricordo della paura.
Diventa un artista che crea la sua opera d’arte più bella: la libertà di vivere pienamente la vita.
Vai, prova!
Ama la vittoria sul panico e vedrai che non soltanto capirai che cosa significa la libertà dal panico, ma anche la vivrai!
Coraggio, ti sono vicina e faccio il tifo per te!"