I sogni di Fosco del Nero

L’articolo di oggi è un poco particolare, nel senso che va a indagare, seppur in modo originale, l’argomento dei sogni e dell’attività onirica, che è stato oggetto di discussione per secoli e secoli… senza che peraltro si sia arrivati a conclusioni certe.
Il mio punto di vista, come sempre, non è tanto conoscitivo o esplorativo, ma evolutivo, ossia concernente l’evoluzione spirituale delle persone.

Prima di tutto, partiamo dal fatto che ogni notte sogniamo, e più volte e notte, con la differenza che alcune persone si ricordano molti dei loro sogni, ed altre se ne ricordano pochi.
Subito un accenno a questo punto: come sempre, nella vita assume forza ciò a cui noi diamo attenzione, per cui se ai sogni dedichiamo poca attenzione (energia), essi diventeranno sfondo… pur se il nostro Sé Superiore non rinuncerà mai a darci messaggi importanti, sia con i sogni sia con eventi esterni.
Un modo per ricordarsi più sogni è quindi, semplicemente, quello di dar loro maggior spazio, e lo si può fare con questa tecnica classica: tenete sempre un quaderno e una penna vicino al letto, e non appena vi svegliate cercare di ricordarveli quanto più è possibile e trascriveteli…
Un altro modo per dar loro valore è quello di chiedere guida e messaggi ai propri sogni se si ha davanti qualche decisione importante da prendere prima di andare a dormire.
Difatti, come recita il terzo principio huna, “l’energia va dove si dirige l’attenzione, e l’attenzione va dove fluisce l’energia”.
Vale per i sogni e vale per qualsiasi altra cosa.
Questo sulla quantità.
Passiamo ora alla qualità: cosa dobbiamo farci con i sogni che ci ricordiamo?
La prendo un po’ larga, ma concluderò il pensiero rapidamente: ogni campo dell’esistenza è riportabile su un piano energetico, per il semplice fatto che tutto è energia e vibrazione. Il che significa che tutto è rapportabile con tutto su un piano analogico.
Un esempio di questo fenomeno è lo studio dell’astrologia, o lo studio dei suoni, o lo studio dei colori, e così via per tutto.
Facendo l’esempio dei colori, ogni colore è portatore di un’energia specifica, e se noi sappiamo che energia serve nella nostra vita possiamo portarcela semplicemente con una dose abbondante di quel colore… prima che magari ce la porti a forza la vita con qualche esperienza difficile.
Cioè, per farla breve: sta a noi procurarci quello che ci serve in modo morbido e magari anche piacevole, se no, se proprio siamo sordi ai vari messaggi inviatici, ce lo procura la vita in modo più “forzato”.
I sogni sono per l’appunto uno dei modi con cui la vita comunica con noi, e l’aspetto interessante, decisamente sottovalutato, è che non è necessario diventare degli esperti di interpretazione dei simboli per poterli utilizzare.
Cioè, se uno lo vuol fare bene, lo faccia e diventerà esperto in quel campo, così come si può diventare esperti in altri campi ugualmente utili dal punto di vista analogico, però non è necessario diventare esperti di tutti i campi, e nemmeno di un campo solo.
I sogni, difatti, si possono semplicemente ridurre alla loro essenza, e vedere cosa c’è dentro come energie al di là dei dettagli… proprio come per la vita esterna, guarda un po’.
In pratica: non ha molta rilevanza a fini evolutivi se la tua rabbia emerge sul lavoro, con tua moglie o in un sogno… sta di fatto che è emersa, il che vuol dire che ce l’hai dentro, il che vuol dire che la devi elevare, il che vuol dire che la vita busserà alla tua porta finché non lo farai, e busserà in modo sempre più insistente, magari prima con i sogni, poi con qualche evento leggero, e se continuiamo ad essere sordi, con eventi più pesanti: malattie, abbandoni, tradimenti, licenziamenti, etc.
Dunque, a ben guardare, non c’è alcun bisogno di “interpretare” i sogni: basta prendere l’emozione negativa che è emersa e lavorarci su, con la tecniche che si conoscono e che più si apprezzano: alchimia trasformativa, hoponopono, mantra, preghiera, meditazione, etc. C’è solo l’imbarazzo della scelta.
E se poi dai sogni emergono soprattutto o solo emozioni positive, tanto meglio: vuol dire che dentro abbiamo quelle, perché, per dirla con Gesù, “la bocca parla dalla pienezza del cuore”… e i sogni pure.
Fosco Del Nero