«Caro Albatros,
ti scrivo mentre mi trovo qui, in questa nuova landa, in questo nuovo pezzetto di Terra a noi sconosciuto. Ti ho pensato spesso, mi chiedevo se ci fossi stato anche tu durante i tuoi lunghi viaggi nel mondo. Gli abitanti di qui vagano spesso da un villaggio all’altro, sia per lavoro, sia per andare a trovare i loro cari sparsi in altri villaggi. È un popolo che si da molto da fare, veri lavoratori, non come da noi, dove si lavora tanto perché si “deve”, perché è dignitoso…no no, qui lavorano con significato, senza un fine lontano o immaginato, per loro il proprio lavoro è esattamente quello che devono fare, sono presenti nei loro andirivieni quotidiani, nelle loro azioni di routine, nei loro spostamenti, a partire dall’artigiano, al medico, al bottegaio, al farmacista, all’agricoltore…Sono presenti Albatros, sono presenti nei loro atti, proprio come mi insegnavi tu nella pratica di meditazione continuata. Vedere realizzato nel mondo un insegnamento del genere mi ha scosso, mi ha rallegrato, e poi…vederlo realizzato in persone cosi, umili, ordinarie… puoi capire cosa intendo. Sentire la vita che scorre, tutta quanta, ma non dopo averla vissuta, bensi in quel durante stesso in cui scorre, in quell’attimo presente in cui ciò accade, è qui che non si perde mai nulla, come non ho perso neanche te Albatros, nonostante distiamo migliaia e migliaia di terre lontano.
Ho incontrato Mareleine appena una settimana fa, si, è stata una Coincidenza, ma come sappiamo, queste non esistono. Ho costruito dei ricordi Albatros, li ho costruiti insieme a lei, entrambi eravamo coscienti che in quella presenza noi costruivamo dei veri ricordi. Costruirli con consapevolezza è costruire dei pezzi d’eternità che porteremo sempre con noi. Questi ricordi che ora ho costruito con lei, o qui con me stesso durante il mio viaggio, non saranno mai nostalgici, perché intessuti da quella presenza nell’attimo della loro origine, una presenza che mai potrà abbandonarli: ancora qui, ora, la presenza abita quei ricordi, non è andata mai via. Per cui ciò che è contenuto in questi ricordi, mio caro Albatros, non è mai perso per me, vive con me, ovunque io vada e non vi è nostalgia alcuna in ciò. È cosi che noi costruiamo dei ricordi che sono presenze mai andate via, anche quando il demone del tempo avanza, perché in essi si mantiene quella presenza che fu, che è ora, e che sarà. Si è memori di non aver perso nulla di ciò che essi contengono. Come può perdersi una presenza? Essa è ovunque e ci sarà sempre. Anche ora che ti scrivo, Albatros, è presente in queste parole ancora la magia di quella presenza mia e di Mareleine, mia e tua…Portiamo con noi, sempre, ciò in cui fummo presenti realmente. E’ quello che io chiamo “costruire ricordi con amore”.
Dammi tue notizie appena potrai, tuo Mirreil.»