L’aliotide, o orecchia di mare, è un mollusco con conchiglia (appunto a forma di orecchia) il cui strato madreperlaceo mostra una viva, bellissima, iridescenza. E’ comune lungo le spiagge dei mari caldi europei ed una sua specie (Haliotis tuberculata) si trova facilmente in Italia.
La storia che voglio raccontarvi al proposito, però, è preservata nelle tradizioni di diverse nazioni indigene americane con insediamenti costieri. Riguarda la Donna-Aliotide, o Donna-Conchiglia – Hiwat/Hiwot a seconda delle lingue – e la condivido con voi perché le attiviste antiviolenza indigene la condividono con altre donne in special modo in prossimità del 25 novembre, Giorno internazionale contro la violenza sulle donne.
“La Donna-Conchiglia viveva sulla costa dell’oceano. Stando seduta sulla spiaggia, rifletteva i suoi splendidi colori nel cielo. Anziani e anziane dicevano alla Donna-Conchiglia: “I tuoi colori meravigliosi sono un dono speciale, che dev’essere trattato con onore e cura amorevole.”
Un uomo del Nord vide i riflessi della Donna-Conchiglia nel cielo e disse: “Devo trovarla, devo trovare la donna che rende il cielo così bello.”
L’uomo viaggiò, percorse grandi distanze ed infine la raggiunse. Era là, sulla spiaggia, raggiante dei colori con cui faceva splendere la volta celeste. L’uomo si presentò, sedette con lei e le parlò e passò il tempo con lei. Dopo un po’ i due si innamorarono.
All’inizio, l’uomo del Nord era molto gentile con la Donna-Conchiglia e lei ricordava ciò che le era stato detto dalle persone anziane, come i suoi colori dovessero essere trattati con rispetto e affetto, e continuava a rifletterli nel cielo con ancora più gioia, perché l’uomo del Nord poteva vederli e goderne.
Ma con il passar del tempo, l’uomo cominciò a trattare malamente la Donna-Conchiglia. Tentando di renderlo felice, lei lavorava sui suoi colori per farli ancora più brillanti, e ancora di più, e ancora di più. L’uomo non cambiò il suo atteggiamento per questo: divenne invece sempre più folle e crudele verso di lei. E un giorno, su quella stessa spiaggia dove il loro amore era iniziato, la ferì gravemente.
La ferì in un modo che nessuna mano umana avrebbe potuto guarire. La ferì per sempre. Nel suo terribile dolore, la Donna-Conchiglia guardò il profondo cielo blu e cominciò a piangere. Come rivi che corrono all’oceano, le lacrime della Donna-Conchiglia scorrevano sul suo viso e cadevano in acqua. E l’acqua cominciò a brillare dei suoi magnifici colori! Ogni lacrima, nel mare, diventava una conchiglia iridescente.
E la Donna-Conchiglia stessa si divise in mille conchiglie splendenti, mutando forma ma non perdendo affatto il suo dono speciale. La conchiglia ci ricorda che le donne hanno la capacità di splendere. Questa capacità dev’essere trattata con onore e cura amorevole dalle donne e dagli uomini. E affinché l’amore fra loro non sia vano, donne e uomini devono trattarsi reciprocamente con onore e cura amorevole.” Maria G. Di Rienzo