“Da tale vuoto assoluto… sboccia meravigliosamente l’azione.”
(Da “Lo zen e il tiro con l’arco”)
«Gli uomini hanno paura di abbandonare le loro menti, perché temono di precipitare nel vuoto senza potersi arrestare. Non sanno che il vuoto non è veramente vuoto, perché è il regno della Via autentica.»
(Huang-po)
“La mente non ha bisogno, come un vaso, di essere riempita, ma, come la legna da ardere, ha bisogno solo di una scintilla che la accenda” (Plutarco)
”La malattia è la dolorosa testimonianza di qualche conflitto in atto nel corpo e nell’anima. io cerco di scoprire che cosa i miei pazienti stiano nascondendo a se stessi; perciò, quando si rivolgono a me, mi limito al ruolo dell’ascoltatore. Faccio il vuoto nella mia mente, la rendo cioè ricettiva. Devo liberarmi di ogni preconcetto, evitare di dare giudizi sullo stato morale o spirituale che essi mi svelano.”
(C.G.Jung – Da un intervista del New York Times a Jung, fatta nel Settembre 1912, in cui egli parla della psicologia dell’americano.)
“Man mano che conosco i miei sogni, conosco meglio il mio mondo interno, divento amico dei miei sogni. In altre parole la profonda connessione con l’inconscio porta nuovamente ad un senso dell’anima, all’esperienza di un vuoto interiore, un luogo dove i significati sono a casa” (James Hillman)
«Va col vuoto tra le mani, poiché questo è tutto. Questo è il mio dono. Se riesci a portare il vuoto tra le tue mani, allora ogni cosa diventa possibile. Non portarti dietro i tuoi pensieri, la tua conoscenza, non portarti dietro niente di ciò che riempie il secchio, e che non è altro che acqua, perché altrimenti guarderai sempre e solo il riflesso, e nient’altro. Nella ricchezza, nei beni materiali, nella casa, nell’automobile, nel prestigio, tu non vedrai che il riflesso della luna piena nell’acqua del secchio, mentre la luna vera è li, in alto, che ti aspetta da sempre. Lascia cadere il secchio, cosi che l’acqua sfugga via, e con essa la luna. Solo questo ti permetterà di alzare lo sguardo e vedere la vera luna nel cielo; ma prima devi avere conosciuto il sapore del vuoto, devi lasciar cadere il secchio della tua mente, dei tuoi pensieri: non più acqua, né luna. Il vuoto nelle mani» (Jung – Libro Rosso)
«Talvolta il vuoto non è assenza, ma piuttosto lunga gestazione.Per i parametri dell’Io la gestazione è sempre troppo lunga. Ma per i parametri dell’anima, i tempi dell’attesa e dell’elaborazione interiore che precede l’evidenza esteriore sono sempre quelli che devono essere.»
(Clarissa Pinkola Estés)
«Vuoto qui, Vuoto là,
ma l’infinito universo
è sempre davanti ai tuoi occhi
Infinitamente grande
e infinitamente piccolo;
nessuna differenza,
poiché le definizioni sono scomparse
e non si vedono più limiti.
Così per l’Essere ed il non Essere.
non perder tempo in dubbi
e discussioni che non hanno
niente a che fare con questo.»
(Hsin Hsin Ming)
“Le tue sensazioni di mancanza possono trasformarsi in sensazioni di “disponibilità” se dentro di te crei uno spazio vuoto per accogliere ciò che desideri.”
(R. Schache)
”E la sua invenzione specifica è stata quella di introdurre discretamente, infantilmente, un po’ di Vuoto nella musica, e perciò nella nostra vita. Ora, quel Vuoto ha per noi tutti una funzione salutare, come una brezza per un asfittico. Perchè una delle malattie più gravi di cui soffriamo è quella del Pieno: la malattia di chi vive in un continuo mentale occupato da un vorticare di parole smozzicate, di immagini stolidamente ricorrenti, di inutili e infondate certezze, di timori formulati in sentenze prima che emozioni”
(R. Calasso – La follia che viene dalle ninfe)
«Quando ci addentriamo in questa solitudine il Dio comincia a vivere.
[…] Quando abbracci il tuo Sé, ti parrà che il mondo sia divenuto freddo e vuoto. In questo vuoto i trasferisce il Dio che ha da venire. Quando sei nella tua solitudine e tutto lo spazio intorno a te è diventato freddo e infinito, ti sei allontanato dagli uomini e al tempo stesso sei giunto a loro vicino come mai era capitato. […] Ora però, quando ti trovi nella solitudine, il tuo Dio ti conduce al Dio degli altri e per questo tramite ala vera vicinanza: a essere vicino al Sé nell’Altro.»
(C.G.Jung – Libro Rosso, p.246)
«Sentii che mi stavo immergendo in quell’acqua fresca e seppi che il viaggio attraverso il dolore finiva in un vuoto assoluto. Sciogliendomi ebbi la rivelazione che quel vuoto è pieno di tutto ciò che contiene l’universo. È nulla e tutto nello stesso tempo. Luce sacramentale e oscurità insondabile. Sono il vuoto, sono tutto ciò che esiste, sono in ogni foglia del bosco, in ogni goccia di rugiada, in ogni particella di cenere che l’acqua trascina via, sono Paula e sono anche me stessa, sono nulla e tutto il resto in questa vita e in altre vite, immortale»
(Isabel Allende. Paula, traduzione di Gianni Guadalupi, Feltrinelli)