AMARE UN FIGLIO SIGNIFICA RENDERLO LIBERO...



Quando ci troviamo tra le mani un piccolo essere indifeso, che dipende interamente da noi, ci possiamo accorgere di quello che è stato fatto a noi alla sua età, proprio perché sentiamo forte la spinta ad educarlo così come siamo stati educati noi.
Scegliere di andare a fondo rispetto alle nostre ferite infantili richiede coraggio, ma solo curarle e guarirle può permettere ai nostri figli di avere un futuro diverso dal nostro. In psicologia si chiama “coazione a ripetere” il meccanismo automatico per cui, come una catena, il destino si perpetua da madre in figlia e da padre in figlio. Sicuramente dirai che non stai facendo nulla di ciò che ho scritto qui sotto ma, poiché avviene tutto in modo inconscio, leggerlo può servire a renderti comunque più sveglio ed attento.

Il lavoro su me stessa mi ha fatto comprendere molte cose, che riassumo il più brevemente possibile, mentre potremmo parlarne per ore.
1) Se vuoi avere un figlio felice, tu devi essere felice. Qualsiasi cosa tu voglia per tuo figlio, devi prima farla per te! Impegnarti seriamente per realizzare te stesso, per fare ciò che ami e che ti fa stare bene, è la cosa migliore che tu possa fare in assoluto per te stesso e per i tuoi figli. Sarai un magnifico esempio da seguire, potrai insegnare loro a seguire con tenacia le proprie passioni, testimoniando: “Se ce l’ho fatta io, puoi farcela anche tu!”.
2) Sappi che tuo figlio è nato con una missione da svolgere su questa terra, che non è certo portare avanti il tuo studio professionale, fare lo sport che tu ami, avere la tua stessa laurea ed ereditare i tuoi clienti. Se lo osservi, fin da piccolo, puoi vedere chiaramente quali sono i suoi talenti. Può darsi che ami la musica, o ballare, o disegnare, o cantare, o smontare e rimontare i suoi giochi. Di qualunque cosa si tratti (anche se a te non interessa minimamente) apprezza ciò che sta facendo ed incoraggialo a continuare.


3) Non pensare mai che i figli siano la tua ragione di Vita. Noi siamo solo il tramite attraverso cui la Vita giunge a loro ma “essi non sono i nostri figli, sono figli della Vita stessa” (Kahlil Gibran), e dobbiamo insegnare loro a volare con le proprie ali. Non appoggiarti a loro, creati la tua Vita, piena di interessi e di persone da frequentare. Se il rapporto con il tuo partner è in crisi, evita di trattare tuo figlio come fosse tuo marito o tua figlia come fosse tua moglie. Non dargli responsabilità che un bambino non è in grado di sostenere; in realtà la maggior parte delle volte sono proprio loro, i bambini, a cercare di rendere felici mamma e papà. Bert Hellinger spiega che, perché l’Amore possa funzionare, i genitori devono dare ed i figli ricevere, così come il ruscello scorre da monte a valle.
4) Tieni sempre ben distinto, quando parli con tuo figlio, “ciò che è” da “ciò che fa”. Una cosa è dire: “Sei stupido!”, un’altra cosa è dire: “Sei un bambino intelligente ma ogni tanto ti comporti da stupido!”. Quando usiamo il verbo “essere” stiamo facendo riferimento alla sua identità e dicendogli “sei…..” stiamo attribuendogli delle caratteristiche che solo con grande fatica riuscirà a separare da sé. Ricorda che la sua autostima si crea nel relazionarsi con gli altri ed i primi ad avere a che fare con lui siete voi genitori. Lui crede a ciò che gli dite!
5) Non attribuire ai figli le tue decisioni. Evita di restare con un partner che ti rende infelice con la scusa di risparmiare loro delle sofferenze. La Vita che stai facendo fare loro, mentre ti vedono sopportare cose che non vorresti, gli insegna a portare avanti situazioni che li danneggiano, questo è l’esempio che gli stai dando. Probabilmente ti aspetti poi che, da grande, facciano come hai fatto tu, cioè continuino a sopportare. Questo è il modo migliore per creare degli infelici.


Tratto da: Chizzocute