Onda special: il traguardo di una donna

Oggi il mio pensiero e la mia luce vanno a una donna speciale, una figlia, una moglie, una mamma, un'amica speciale...una guerriera, una tosta, una che va dritto come un treno. 
E' un grande giorno tesoro, é il tuo giorno, la tua rivincita, la tua vittoria, il tuo traguardo!!

Sono fiera di te e oggi saro' con te sappilo!!!






C'è un luogo selvaggio dentro di me, 
che se ne frega delle scelte della mente,
non si interessa del tempo e dello spazio. 
E' un luogo dove abito da sempre, 
il sentiero che conduce a quel luogo non è fatto di sassi e terra ma di suono, è il battito cardiaco dell'universo, non puoi perderti se riconosci la musica della Vita in tutto ciò che incontri. 
Ecco, io rimango li, nel luogo che è ovunque, ad ascoltare le storie cantate dalle fronde degli alberi, a danzare con le stelle cadenti che lasciano nel cielo zucchero filato scintillante, ad ingoiare zolle di terra profumata e lasciando scorrere sulla mia pelle fiumi di latte.
C'è un luogo selvaggio dentro di me.
E' il Giardino Incantato dei sensi risvegliati,
annuserai divino incenso con ogni respiro,
inghiottirai l'ambrosia mescolata alla tua saliva 
e vedrai mille albe in un solo tramonto.

Emanuela Pacifici


Una sola certezza




Donna, come ti chiami? - Non lo so.
Quando sei nata, da dove vieni? - Non lo so.
Perché ti sei scavata una tana sotto-terra? - Non lo so.
Da quando ti nascondi qui? - Non lo so.
Perché mi hai morso la mano? - Non lo so.
Sai che non ti faremo del male? - Non lo so.
Da che parte stai? - Non lo so.
Ora c’è la guerra, devi scegliere. - Non lo so.
Il tuo villaggio esiste ancora? - Non lo so.
Questi sono i tuoi figli? - Sì.

Mille volte si è sentita dire “Fidati”, in mille toni simili e diversi e dietro la maschera ha scoperto che non sempre c’è il volto. Le è costato sognare. Per farlo doveva chiudere gli occhi e non sempre poteva permetterselo. Allora si è ritrovata a immaginare. Ha potuto accorgersi che dal sogno ci si sveglia a mani vuote mentre con l’immaginazione si costruiscono ponti e che, attraversandoli, non crollano.
Le donne hanno più potere politico degli uomini, a patto che non rinneghino la maternità.

Non parlo di una maternità confinata soltanto alla gravidanza e al parto. Parlo dell’istinto della donna di accogliere e raccogliere, dare alla luce, portare avanti e difendere ciò che pulsa e vive nel mondo, nonostante il mondo. Come descrive Wisława Szymborska in “Vietnam”, il massacro della guerra può portare via a una donna l’identità e ogni certezza, tranne una: sa ancora riconoscere la vita tra le macerie, il futuro da proteggere in mezzo alla distruzione. Che li abbia partoriti o no, quelli accanto a lei sono i suoi figli. 
(cit e fonte il sole 24 ore di Giulia Carcasi)