Gabriele Policardo - Meditazione di settembre


Educare la mente alla bellezza. 
Darle la forma sconfinata dell’Abbondanza. 
Porre l’attenzione su ciò che è utile all’evoluzione, alla crescita, allo sviluppo dell’Io superiore, al bene di tutte le creature, consapevoli e inconsapevoli. 
Considerare l’immenso valore di ogni singola parola. Benché il silenzio non abbia prezzo. 
Tenere a mente che grande responsabilità significa grande autorità. 
Fare di ogni azione un servizio. 
Aver chiaro che nel vittimismo c’è una smodata superbia e nel superomismo una tremenda fragilità. 
Rispettare il tempo come un amico, come una persona che si ama, come il bene più alto. 

Diventare sordi alle lamentele e ciechi al male che ci circonda, concentrare i sensi su ogni piccolo e singolo miracolo che ciascun essere compie ogni giorno. 
Sapere che inferno e paradiso sono due invenzioni dell’uomo e che credere all’uno o all’altro è una scelta personale. 
Allontanare tutto ciò che divide. È infernale. 
Curare, amare, coccolare e onorare tutto ciò che unisce. È sacro. È paradisiaco. 
Ricordare che il sarcasmo e l’ironia possono essere una forma di difesa che esprime un grave disagio. 
Se sollevi la spada invece di una carezza chiamerai a te un esercito invece che un compagno. 
È sempre indispensabile qualcuno che ci conduca dalle tenebre alla luce. 
Chiedere aiuto quando serve, darlo quando è richiesto. 
Accettare che ci vuole poco per fare felice un anziano o un bambino. 
Dire più spesso «ti voglio bene». 
Imparare la concentrazione senza sforzo.