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Un popolo che oggi si sveglia a testa alta, che ha saputo dire di NO, questa ü la Grecia di stamattina.
Voglio condividere qui il pensiero di Gabriele Policardo che ancora una volta riesce a esprimere quello che moltissimi di noi pensano....
"L’immagine che mi ha colpito di più in queste ore ritrae la presidente del parlamento greco, che scende in piazza e cammina tra la folla, con la testa alta e lo sguardo al futuro; ogni passo si ferma ad abbracciare un cittadino o una cittadina. Li abbraccia a lungo, non per forma. Non guarda le telecamere e non si ferma a rilasciare dichiarazioni. Non ha guardie del corpo intorno, né filtri, né militari, né poliziotti. Non ha paura. Lei rispetta il suo popolo, il suo popolo la rispetta. Lei è al servizio dei cittadini che l’hanno eletta, rappresenta la loro volontà, giusta o sbagliata che sia. Ora i greci affronteranno le conseguenze della loro scelta e potranno finalmente decidere del proprio destino e guardarlo negli occhi, qualunque esso sia. Hanno messo in crisi un sistema intoccabile, fondato sul dissanguamento e sulla vessazione, hanno aperto una crepa in un moderno feudalesimo. Per noi italiani, questo è ancora un traguardo lontano. Siamo abituati da sempre a piccoli e mediocri governanti, a un presidente non eletto che pur salendo sempre sul carro del vincitore, riesce pure a sbagliare carro e a fare l’ennesima figura del pesce lesso, alla guida di un partito che è per metà indagato e per buona parte in galera; piccoli e mediocri governanti, criminali al potere, che sono al servizio dei propri interessi, di piccoli e mediocri giochi di poteri, o di grandi poteri e di grandi ombre finanziarie.
Forse non siamo ancora giunti a quella disperazione capace di risvegliare un’intelligenza istintiva e profonda. Forse ci serve ancora tempo per fidarci di chi è diverso e dimostra di meritare la nostra fiducia. Forse dobbiamo ancora una volta fidarci di quelli sbagliati per poi dire “lo sapevamo” e continuare a fare le vittime e aspettare una soluzione dall’esterno che non potrà mai venire. Forse dobbiamo ancora affrontare le conseguenze della colpa e della cecità collettiva, credere nei pifferai e nelle favole, essere coinvolti in prima persona nella catastrofe, prima di assumerci ogni responsabilità. Mi auguro che il coraggio dei greci, all’inizio di quella che potrebbe essere la pagina più dura della loro storia, ci possa ispirare e incoraggiare. Ad alzare anche noi la testa. A scegliere il nostro futuro. A pagare il prezzo per conseguire la libertà ed esercitare tutta la nostra responsabilità. A scendere nelle piazze senza il terrore e i fascismi che hanno ridotto la nostra storia a una sequenza infinita di inauditi e intollerabili soprusi. A credere che esiste anche per noi un futuro." (G. Policardo)