Se le anatre pensassero come gli uomini...di E. Tolle


Due anatre, dopo uno scontro, si separano e se ne vanno in direzioni opposte. Poi ognuna delle due sbatte vigorosamente le ali un paio di volte e così rilascia il sovrappiù di energia che si era creato durante lo scontro. Dopo che hanno sbattuto le ali, riprendono a nuotare pacificamente come se niente fosse successo.
Se l’anatra avesse una mente umana, manterrebbe vivo lo scontro pensando e costruendoci sopra una storia. Questa sarebbe probabilmente la storia dell’anatra: “Non riesco a credere a quello che ha appena fatto. È entrato nel mio territorio per più di dieci centimetri. Pensa che questo stagno sia suo. Non ha considerazione per il mio spazio privato. Non mi fiderò più di lui. La prossima volta troverà qualcos’altro solo per darmi fastidio. Sono sicuro che sta già complottando qualcosa. Ma non lo sopporterò,gli darò una lezione che non dimenticherà”.
E avanti di questo passo, la mente racconta le sue storie, ancora lì a pensarci e a parlarne per giorni, mesi o anni dopo. Per quello che riguarda il corpo, la lotta sta ancora continuando e l’energia a sua volta genera ancora più pensiero. Questo diventa il pensiero emozionale dell’ego.
Ecco come diverrebbe problematica la vita dell’anatra se avesse una mente umana.
Ma questo è il modo nel quale la maggior parte degli umani vive tutto il tempo.
Eckhart Tolle – Un nuovo mondo