Space Clearing Clutter Clearing e Feng Shui di Stefan Vettore


Cosa sono e come puoi applicarli alla tua abitazione: facciamo un po’ di chiarezza

L’origine dello Space Clearing

Space Clearing Clutter Clearing e Feng Shui letteralmente, “Space Clearing” (a volte “Space Cleaning”) significa “pulire l’ambiente”. Ma da che cosa? In tutte le antiche tradizioni si ritiene che, quando una casa viene abitata per lungo tempo, essa venga in qualche modo “impregnata” dalle emozioni, dai sentimenti, dalle attese, dalle speranze e dai desideri di chi ci abita. In altre parole, è come se queste persone lasciassero una sorta di “impronta energetica” nell’abitazione – nel bene e nel male. Quando i locali cambiano di proprietà è bene effettuare qualche pratica di Space Clearing per ripulire l’ambiente da quello che i cinesi chiamano “Predecessor Qi“. Questo Qi permane nell’ambiente per lungo tempo e permea tutta la struttura abitativa.
Come viene trattenuta l’informazione?

Secondo alcune ipotesi, l’acqua presente nei muri (in particolare negli intonaci) può venire impregnata dalle informazioni sottili (memoria dell’acqua, proposta tra gli altri da Jacques Benveniste e da Masaru Emoto). Non dobbiamo dimenticare, infatti, che un muro contiene sempre da un minimo di circa il 5% di acqua fino al 20%.

Effettuare una pulizia energetica diventa ancora più importante se, nell’abitazione, sono accaduti eventi drammatici (suicidi, omicidi, malattie gravi, lunghe degenze, violenze psicologiche, litigi e odio tra familiari, morti violente, ecc.). Del resto, anche da noi è un’usanza comune, dopo la morte di un parente, ridipingere le pareti, regalare i vestiti del defunto, cambiare la mobilia. Questa è già una semplice forma di Space Clearing; come anche le normali pulizie giornaliere, settimanali e soprattutto stagionali – che però avvengono principalmente a livello fisico.

Un ambiente energeticamente pulito

In alcuni Stati degli U.S.A., per legge, occorre dichiarare, al momento della vendita di un’abitazione, se all’interno sono avvenuti fatti cruenti. Sono stati osservati, infatti, molti casi di persone che, abitando in questi locali, sviluppavano problemi psicologici, ansie immotivate, incubi, insonnia, mancanza di energie e depressione, fino a rivivere l’evento traumatico. La legge ha dunque recepito ciò che la scienza non riesce a spiegare – per il momento.

Comunque, è bene effettuare una pulizia energetica anche se non si sono verificati fatti di tali gravità. Traslocare in una nuova casa è un po’ come entrare in una macchina appena comprata: giustamente si pretende che sia pulita, senza odore e senza oggetti appartenuti al precedente proprietario.

Perché ripulire gli ambienti

A volte, si ha la sensazione di un’atmosfera pesante, sgradevole o comunque estranea, anche dopo i lavori di ristrutturazione edilizia. In questo caso può essere utile una pulizia energetica. È importante ripulire l’abitazione dai residui energetici (positivi o negativi) dei precedenti occupanti, per poterle poi imprimere le proprie caratteristiche, il proprio ‘Qi’.

In genere si consiglia di ripulire l’abitazione anche se la vita dei precedenti occupanti è stata felice e ricca di buone cose: secondo la tradizione il Qi rimanente non è comunque quello dei nuovi proprietari, e andrebbe quindi ripulito o cancellato. Ma tecnicamente come si procede?

Come si effettua lo Space Clearing

Space Clearing Feng ShuiVi sono svariate tecniche, più o meno efficaci, provenienti da varie tradizioni. I nonni chiamavano il prete a benedire la casa; altri si affidavano a persone che conoscevano tecniche molto antiche trasmesse oralmente in famiglia. Spesso queste persone erano anche rabdomanti, radiestesisti e curatori.

Consiglio di eseguire una pulizia energetica almeno una volta l’anno, tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, oppure in altri momenti particolari. Se non ci sono particolari problemi, è sufficiente pulire bene la casa, gettare via tutti gli oggetti inutili, riparare eventuali guasti (lampadine fulminate, rubinetti che perdono, ecc.), ordinare i propri averi e bruciare una certa quantità d’incenso in tutte le stanze. Successivamente si consiglia di lasciare le finestre aperte per un’oretta.

Di solito dopo una buona pulizia si ha anche, per riflesso, una maggiore pulizia e libertà interiori. Esistono altre tecniche più potenti, di antica origine, che utilizzano il sale grosso, lo zolfo, i cristalli, i suoni, o altri materiali. Tuttavia sono di uso più raro.

In realtà, in tutte le antiche culture troviamo pratiche di Space Clearing più o meno elaborate; Egizi, Etruschi, Celti, esoteristi europei, nativi Americani, Indiani, Tibetani e Cinesi hanno dato il loro contributo (per citare i più importanti).


La differenza tra Space Clearing e Feng Shui

Le pratiche di Space Clearing erano spesso parte del bagaglio di conoscenze degli antichi maestri di Feng Shui, che di solito erano anche medici, astronomi, architetti, praticanti di arti marziali, erboristi e maghi.

Tuttavia, lo Space Clearing è una disciplina molto ristretta e rappresenta una piccola parte del Feng Shui – e certamente non la più importante. Non bisogna fare l’errore di confondere il Feng Shui con lo Space Clearing – come alcuni testi erroneamente e tendenziosamente suggeriscono – perché non è assolutamente così. E soprattutto, non sempre è necessario effettuare una pulizia degli ambienti – mentre una verifica del Feng Shui dell’abitazione è sempre consigliata!


L’accumulo di oggetti e il Clutter Clearing

Il Clutter Clearing o Decluttering (“eliminare la confusione”) concettualmente non è così diverso dallo Space Clearing, ma praticamente sì: si tratta semplicemente di gettare via, eliminare o regalare gli oggetti inutili o inutilizzati; mettere ordine, distribuire armonicamente la mobilia, semplificare e razionalizzare i propri averi.

Si tratta di una sorta di Space Clearing effettuato a livello base. Se la casa è congestionata dagli oggetti, effettuando il Decluttering si effettua anche un intervento di Space Clearing inconsapevole.

Il Decluttering, comunque,  è un’invenzione recentissima (ultimi 10 anni) ed è tipico delle civiltà opulente e in decadenza: nei millenni passati il problema non era certamente quello di possedere troppi oggetti! E francamente mi fa sorridere l’idea di un maestro di Feng Shui che consiglia all’imperatore di ‘fare un po’ di pulizia’… tuttora molti maestri orientali di Feng Shui ignorano l’esistenza del Clutter Clearing! Così come ignorano molte altre cose che gli occidentali hanno inserito nel Feng Shui classico, ma che c’entrano ben poco.

L’accumulo indiscriminato di oggetti è un disturbo mentale?

Nella civiltà attuale, comunque, dobbiamo porre attenzione alle pratiche di Clutter Clearing perché ormai l’eccessivo accumulo di oggetti è diventato un problema diffuso e reale, tant’è che l’incapacità cronica di liberarsi degli oggetti inutili è ormai catalogata e studiata a livello medico come un disturbo mentale (più o meno grave): la disposofobia.

Esistono parecchi studi psicologici al riguardo, per esempio è stata dimostrata una correlazione statistica tra accumulo e obesità. È stato anche dimostrato che l’attività di liberarsi degli oggetti che non si usano più è collegata alla perdita di peso (non per magia, ma per semplici effetti psicologici di riflesso causati dalle nuove informazioni che riceviamo dall’ambiente più sgombro e pulito).

D’altro canto, si deve sottolineare che il fatto di non riuscire a gestire un’attività così semplice come razionalizzare i propri averi (parlo di oggetti, vestiti, etc.; non beni immobili, azioni di borsa, partecipazioni in quote di società…) è un chiaro sintomo di decadenza della società e di svilimento e incapacità dell’individuo. I veri problemi della vita sono altri: si tratta di una malattia sociale.

Come effettuare il Decluttering, semplicemente

Effettua una pulizia generale ogni sei mesi/un anno. Per esempio, se possiedi 30 vestiti puoi decidere di regalarne 5 (quelli che tanto non metti mai!). E così per tutte le altre cose. Un pensiero che ti può aiutare nella scelta, è che tanto quando morirai non potrai portare con te tutte quelle cose, e per di più ora ti sono solo d’impaccio nella parte di vita che ti resta. Quindi… fai tu.

L’accumulo crea un danno economico, psicologico, pratico, energetico

Ricordati però che se decidi di tenere oggetti rotti o inutili, non lo fai ‘a costo zero’: anzi! Ha un costo MOLTO ALTO, perfettamente quantificabile in soldi che perdi ogni anno, ogni mese, ogni settimana, ogni giorno. Ma soprattutto, stai perdendo il tuo tempo. E quello, non ha prezzo! 

Ogni oggetto di nostra proprietà richiede una certa dose di attenzione e di energia (per pulirlo, collocarlo, averne cura, ricordare dove l’abbiamo messo, ecc.). Inoltre ogni oggetto ha una carica emotiva (ricordi e sensazioni: sempre energia nostra, impegnata) derivata dalle situazioni a cui è collegato. Accumulare troppi oggetti significa impegnare molta energia all’esterno di noi. Questo non è auspicabile. 

Non riuscire a scegliere gli oggetti da eliminare può indicare un eccessiva possessività, avidità, paura della mancanza e dell’abbandono; oppure un’identificazione di se stessi con gli oggetti che si possiedono. Questa convinzione scorretta ci porta a ritenere che, liberandoci di un oggetto, in qualche modo, “perdiamo” una parte di noi stessi. L’identificazione della persona con l’esteriorità è caratteristica delle società materialistiche e consumistiche. Se ci sentiamo oberati dal peso della vita, e abbiamo una casa piena zeppa di oggetti, una drastica pulizia può essere di grande aiuto.

Comprendere la causa, non curare il sintomo!

Se da un lato è importante tenere la casa sufficientemente ordinata, dall’altro non bisogna  diventare maniaci dell’ordine, come viene suggerito da alcuni testi. Un ordine eccessivo conferisce staticità all’abitazione. Meglio un leggero disordine, che ha una connotazione più yang. Attenzione perché se ci impegniamo a tenere la stanza pulita ad ogni costo, non facciamo altro che sopprimere il sintomo!

Se si fatica a tenere ordinata una stanza, è importante comprenderne il motivo: il disordine è solo il sintomo. Si può comprendere il motivo del disordine analizzando con il Feng Shui i punti riflessi di I, II e III livello. Attenzione quindi alla validità di certi consigli proposti dai talebani del Clutter Clearing.


La differenza tra Clutter Clearing e Feng Shui

Abbiamo capito che il Clutter Clearing è una pratica di base che fa parte degli istinti animali naturali. La difficoltà a liberarsi degli accumuli è sempre collegata a un rapporto deviato con i propri istinti animali: difatti nessun animale ha questo problema. Come già detto, in un certo senso il Clutter Clearing è una forma semplificata di Space Clearing. Certamente non si può effettuare lo Space Clearing in una casa piena zeppa di ciarpame: in questo senso il Decluttering è la base minima da cui partire.

In un intervento di Feng Shui può essere consigliato di effettuare una pulizia radicale, oppure no: dipende dai casi. Dal punto di vista del Feng Shui, il Decluttering è solamente un saggio consiglio lungo 15 parole: “liberati di tutto quello che non ti serve, non ti piace o non è essenziale”. A volte si tratta del consiglio fondamentale, a volte no. Certamente non si può confondere il Feng Shui con il Decluttering, comunque!

Guarire dalla disposofobia o sopprimere il sintomo

Aspetto ancora più importante è che – a differenza delle tecniche di Decluttering (che, come dice il termine, sono solo tecniche) – il Feng Shui ti può permettere di comprendere perché non riesci a tenere ordinata una determinata stanza o zona dell’abitazione, e ti può permettere di lavorarci sopra consapevolmente.

Ricordati che nel Feng Shui la casa è paragonata, per analogia, al tuo corpo. In un essere vivente, per legge di natura, non possono esistere parti inutili: bloccano solamente il fluire dell’energia. Nello stesso modo, una ferita o un danno viene immediatamente riparato dal corpo poiché, se lasciato aperto, rappresenta una perdita di energia. Per questo motivo è meglio gestire con lungimiranza gli oggetti inutilizzati, inutili o guasti presenti nella nostra casa.

Nuove forme di inquinamento ambientale 

Ai nostri giorni, nell’ambito dello Space Clearing purtroppo ricadono nuovi temi, anticamente inesistenti: l’inquinamento elettromagnetico, acustico, o chimico (per esalazione da vari materiali sintetici) ne sono un esempio fin troppo pratico.

Inquinamento elettromagnetico

Inquinamento Elettromagnetico e Feng ShuiPer l’inquinamento elettromagnetico può essere utile introdurre una certa quantità di acqua nei locali (fontanelle, acquari, vasi e recipienti colmi d’acqua). L’acqua deve essere a contatto con l’aria; essa ha la naturale caratteristica di equilibrare l’elettricità presente nell’aria. Anche gli ionizzatori sono molto efficaci, ancora meglio se associati a un (de-)umidificatore con un filtro per le polveri dell’aria. Tali polveri sono particolarmente pericolose in inverno, quando vengono mosse dal riscaldamento e anche da forti campi elettromagnetici. Quando l’aria è caricata in modo leggermente negativo, gli esseri viventi traggono un grande beneficio psicofisico. E’ la situazione che si verifica subito dopo un temporale primaverile mentre l’acqua evapora nei campi: quest’aria frizzante rilassa il sistema nervoso, equilibra il sistema endocrino ed ha un effetto benefico su tutto il complesso della persona.

Inoltre dobbiamo guardarci dai CEM (campi elettromagnetici) indotti e artificiali: caldaie, ascensori, pannelli elettrici di controllo, lavatrici, forni a microonde, televisori e schermi, cordless, palmari, cellulari e smartphone, router wi-fi, elettrosveglie, computer accesi, sistemi domotici… per non parlare di antenne di trasmissione di vario tipo e potenza, tralicci dell’alta tensione, cavi interrati, …

Quando è necessario un intervento di Space Clearing

Vi sono altri casi, più gravi, in cui un intervento di Space Clearing risulta fondamentale: ad esempio se la casa è costruita sui resti di un cimitero, di una chiesa, su un antico campo di battaglia, se è un ex macello, o una ex prigione, se nel sottosuolo si presentano particolari conformazioni che possono emettere onde nocive per l’essere umano, ecc.

Si ritiene ad esempio che le formiche e le vespe costruiscono i loro nidi in punti sfavorevoli per l’uomo. L’idea che anche i gatti scelgano luoghi non particolarmente favorevoli sembra invece smentita; invece cani e cavalli di solito scelgono posti buoni anche per la specie umana. Stiamo ovviamente parlando di animali nell’ambiente naturale, non di un gatto abituato a dormire sul letto con il padrone!