La Terra dell'eterna Primavera



-Entra bambina, ti stavo aspettando. 
La porta della capanna è un velo sottile, una tenda di fili iridescenti, sembra una tela di ragno, perfetta e delicata, sollevi il velo e il calore del fuoco scoppiettante ti accoglie, c’è una donna seduta accanto al rozzo focolare tu non riesci a vedere il suo viso poiché esso è rivolto verso il fuoco.
:- Vieni anima amata, c’è una storia che aspetta di essere ascoltata, siediti qui, accanto a me, e ascolta, non preoccuparti, tu devi solo ascoltare.-
Ti siedi accanto alla donna, non riesci ancora a vedere il suo volto, essa è sempre di spalle e intravedi parte del suo profilo.
:- Chiudi gli occhi bambina e permettimi di condurti lì dove una parte di te ha bisogno di essere abbracciata.-
Chiudi gli occhi e ascolti… devi solo ascoltare…
La donna inizia a raccontare e la sua voce si fa roca e antica:

-C’era una volta
Un fiume, ma esso non era un fiume come tanti, scorreva lento, le sue acque erano argentee, e lento divideva i due Mondi. Tanti hanno raccontato di questo fiume ma pochi l’hanno percorso davvero.
Sulle acque rugose del fiume scorrevano tutti i pensieri del mondo, come foglie cadute dagli alberi che sfioravano le sue sponde.
Non potevi immergerti in esso, ne bere, ne lavarti nelle sue acque, i tuoi pensieri sarebbero fuggiti da te per raggiungere milioni e milioni di parole che il fiume trasportava.
Fu così che un giorno giunse sulla sua riva una piccola bambina, aveva attraversato il bosco e non conosceva la storia del fiume, rimase a lungo incantata ad osservare il lento fluire dell’acqua, e il suo perlaceo colore.

Finché una piccola barca non si avvicinò alla riva, era il Guardiano dei Mondi a guidarla, con la sua barca di legno percorreva avanti e indietro, da una sponda all’altra il Fiume Tempo.
:- Vuoi attraversare il fiume?-
Chiese il Guardiano alla bambina.
La piccola salì sulla barca e fluì sul fiume Tempo insieme alla barca, fu strano quel viaggio, le pareva di camminare fra tutte le parole che aveva detto nella sua seppur breve vita, le pareva di essere avvolta da milioni di ricordi, fin quando la barca non raggiunse l’altra riva.
:- Ecco, puoi sbarcare, ma non bagnarti con queste acque, perderesti le parole, i ricordi ed ogni pensiero. –
La bambina scese dalla piccola barca, e il bosco sembrava assolutamente simile a quello dell’altra sponda, così iniziò a camminare fra gli alberi, fino ad una capanna, era buffa quella capanna, sembrava il nido di un uccello. 
:- Entra bambina, ti stavo aspettando.-
La bambina sollevò la tenda che copriva la porta della casupola e trovò un fuoco scoppiettante e due donne che ora l’osservavano.
La voce della donna si fa sussurro e poi silenzio, capisci che la storia è finita e guardi la porta della casupola, ed ecco che la bambina è lì spaesata e aspetta che tu l’inviti ad entrare.
Chiamala dolcemente, ha fatto un viaggio coraggioso per incontrarti, la donna accanto a te rimane in silenzio rivolta ancora verso il fuoco.
Questa è la tua bambina, accoglila, questo luogo non ha spazio e tempo, è dove il passato incontra il presente, puoi adesso compiere un grande miracolo, amare, ascoltare, giocare con la bambina della tua anima.
tratto dal libro La Terra delle Grandi Madri- Emanuela Pacifici
*Viaggio dell’anima 
La Terra dell'eterna Primavera -incontro con la bambina interiore
Art by Natasha Smoke Santiago