La mia nozione del ribelle e della ribellione è molto semplice: ribelle è colui che non vive come un robot condizionato dal passato.
Religione, società, cultura… tutto ciò che appartiene al passato non interferisce in alcun modo con la sua maniera di vivere, col suo stile di vita.
Il ribelle vive come individuo – non come la rotella di un ingranaggio, bensì come un’unità organica. La sua vita non viene decisa da nient’altro se non dalla sua intelligenza. L’intrinseca fragranza della sua vita è quella della libertà – e non solo vive in libertà, ma lascia che ciascuno viva nella libertà. Non permette a nessuno di interferire nella sua vita, né interferisce nella vita di alcuno. Per lui la vita è così sacra – la libertà è il suo supremo valore – che può sacrificarle qualunque cosa: rispettabilità, stato sociale, e persino la vita stessa.